Pablo Laso rinnova l'allarme: “Stiamo uccidendo gli attori”
Pablo Laso allena il Bayern Monaco, che ha appena subito una delle peggiori sconfitte in questa Eurolega: 64-76, in casa e contro l'ultima in classifica, l'ASVEL. Con questa ha perso cinque delle ultime sei partite e comincia a faticare anche solo a mantenere le posizioni che danno accesso ai nuovi play-in. Prima della partita, Laso ha rilasciato un'intervista a S Sport e in essa ha chiarito che il futuro non può passare attraverso calendari che portano i giocatori al limite delle cento partite a stagione.
“Non lo so, sono molto bravo a indovinare il futuro, ma penso che sia ovvio che dobbiamo tutelare i giocatori. Che cosa significa? Non possiamo fargli giocare un centinaio di partite o più all'anno. Adesso ho giocatori, li avevo anche al Real Madrid, che sono quasi a 100 a stagione, è un'idiozia perché non aiuta il basket. Con ciò, quello che facciamo è uccidere gli attori principali. Dobbiamo gestire il business e io sono il primo a capirlo chiaramente. Ok, se dobbiamo andare a giocare a Dubai, se dobbiamo avere uno sponsor diverso... cose che devono essere fatte, ovviamente, e che difenderò, ma continuerò anche a difendere il fatto che dobbiamo proteggere i nostri attori."
Nell’ultima stagione 2022-23, ad esempio, se si conteggiano le squadre dell’EuroLeague, abbiamo Real Madrid e Monaco che hanno giocato 88 partite totali in tutte le competizioni. Barcellona e Zalgiris, 85. Bologna 82, Partizan 81 volte in campo: come una stagione regolare NBA. Ma non finisce qui: si devono aggiungere le amichevoli e le partite delle Nazionali (grandi tornei, partite di preparazione...) per raggiungere un totale davvero infernale per molti giocatori. Laso sa il conflitto di interessi nel basket europeo (FIBA, EuroLeague, campionati nazionali...) è un problema vecchio ed evidente.
“Se un giocatore finisce per partecipare a un centinaio di partite, si infortunerà. E non giocherà al massimo livello. So che ci sono cose che non sono facili da risolvere e mi piacerebbe avere delle risposte. Ma il futuro deve realizzarsi perché FIBA ed EuroLeague camminino insieme e lo facciano con i campionati nazionali. Ci deve essere spazio per tutti, è la strada perché il basket possa continuare a crescere. La mentalità secondo cui se ti uccido sarò migliore non è corretta. Credo che se ti faccio migliorare, migliorerò anche io. Ma molte volte crediamo che per crescere dobbiamo abbattere un altro. Devi andare di pari passo. In Europa c’è una grande tifoseria e va tutelata. Dobbiamo tutelare i tifosi e i giocatori, che sono gli attori principali. Questo è ciò che ci permetterebbe di avere un buon futuro davanti a noi, ed è quello che voglio.”