FISDIR: l'Italia del basket è ancora Campione del Mondo!

L’Italia del basket per i ragazzi con la sindrome di Down non ne sbaglia una: quattro europei su quattro vinti, due Mondiali ed ora anche il Trisome Games di Antalya che equivaleva un altro Mondiale. I fantastici ragazzi di coach Bufacchi hanno battuto nella finale del torneo i padroni di casa della Turchia per 17 a 18 e come annunciato ieri dal nostro allenatore, è stata una battaglia.

Perché i nostri avversari sono una squadra molto forte ed ha fatto di tutto per vincere davanti al proprio numeroso pubblico. Anche con qualche trucchetto tipico di chi vuole assolutamente ottenere il massimo in casa propria: l’allenatore sempre in campo e fino a metà campo; un dirigente o allenatore sulle tribune lato attacco turco che dava ulteriori istruzioni; gente che passava davanti alle panchine sul finire della gara; fotografi che sostavano davanti alla nostra panchina nei secondi finali. Insomma il repertorio tipico. Nulla di grave ma... Ma Cesca e compagni sono stati più bravi e più forti anche di tutto questo.

Hanno resistito ai colpi della Turchia, ai tentativi di strappo nel punteggio ed hanno risposto canestro su canestro magari giocando meno bene di squadra, ma con una determinazione ed una ostinazione nel non mollare mai un pallone davvero degna della standing ovation che anche il bel pubblico italiano ha loro tributato alla fine: Davide Paulis sugli scudi con 13 punti che però sono stati il frutto del lavoro fisico e tattico di tutti i suoi compagni: per il tabellino 4 di Greco ed 1 di Barollo.. Ed allora ricordiamoli tutti questi ragazzi: Stefano Barollo, Alex Cesca, Andrea Durante, Flavio Fiorini, Alessandro Greco, Francesco Leocata, Davide Paulis, Andrea Rebichini. Gli assistenti di Bufacchi sono Mauro Dessì e Francesca D'Erasmo.

Ecco il commento di Bufacchi dopo il trionfo:” Belissimo. Da anni con la Turchia le partite sono di altissimo livello perché il loro allenatore col quale siamo amici, lavora bene, come noi…quindi la soddisfazione è maggiore quando batti un amico. La prossima volta vinceranno loro? Possibile. E’ il bello dello sport”.