Con Mitchell e Hunter i Cavaliers piegano Charlotte in un festival offensivo

Con Mitchell e Hunter i Cavaliers piegano Charlotte in un festival offensivo
© foto di nba.com

Serviva una risposta forte alla crisi e i Cavaliers l’hanno trovata in una notte ad altissimo punteggio. Alla Rocket Arena, Cleveland si impone 139-132 su Charlotte e spezza una striscia di tre sconfitte consecutive, oltre a invertire un preoccupante 2-5 casalingo fatto registrare dal 30 novembre in poi. Donovan Mitchell guida il gruppo con 30 punti, ma è soprattutto De’Andre Hunter a cambiare marcia nel secondo tempo: l’ex ala di Atlanta ne mette 27 in totale, 15 soltanto dopo l’intervallo, dando profondità e fisicità alle soluzioni offensive di coach Bickerstaff. Accanto a loro, Darius Garland orchestra con lucidità e aggressività, completando la sua serata con 27 punti e 10 assist, chiave del parziale con cui Cleveland prende il largo dopo una prima metà di gara segnata da equilibrio, sorpassi e contro-sorpassi.

Il primo tempo è infatti un continuo botta e risposta: sono 12 i cambi di leadership e 10 le parità prima dell’intervallo lungo, con nessuna delle due squadre in grado di toccare la doppia cifra di vantaggio. LaMelo Ball tiene in partita gli Hornets con 23 punti e 9 assist, impreziositi da sei triple e da una regia sempre pericolosa a campo aperto. Charlotte trova contributi importanti anche dal rookie Kon Knueppel e da Brandon Miller, entrambi a quota 20 punti, mentre Moussa Diabate domina a rimbalzo con 14 prese. A spezzare simbolicamente il primo tempo è però ancora Mitchell, che allo scadere del secondo quarto manda a bersaglio una tripla da 28 piedi tabellata sulla sirena per il 70-63 Cavs, caricando il pubblico e fissando il primo vero strappo della gara.

Al rientro dagli spogliatoi arriva uno dei momenti-chiave della sfida, con protagonista De’Andre Hunter. L’ala dei Cavs viene colpita duro al volto da un flagrant foul di Diabate ma, nonostante il sangue, rimane in campo, converte i due tiri liberi e sulla successiva rimessa piazza una tripla che spinge Cleveland fino al 98-85, dando la sensazione di poter indirizzare definitivamente la serata. Dean Wade aggiunge energia e solidità dalla panchina, chiudendo con 14 punti e 7 rimbalzi, mentre i Cavs toccano anche il massimo vantaggio sul 131-112, trovando ritmo dalla lunga distanza e continuità nel pitturato. Per Charlotte, oltre al problema falli e alle rotazioni corte, si aggiunge anche l’uscita di scena di Mason Plumlee, costretto a lasciare il parquet nel terzo quarto per un fastidio all’inguine dopo essere partito in quintetto al posto del rookie Ryan Kalkbrenner, out last minute per una distorsione al gomito sinistro.

Gli Hornets però non mollano fino alla fine, sfruttano qualche distrazione difensiva di Cleveland e rientrano fino a ridurre il distacco nel quarto periodo, grazie alle fiammate del backcourt e al lavoro a rimbalzo offensivo. Lonzo Ball, in campo nel ruolo di play di riserva, chiude con 6 punti e 7 assist nel secondo match di un trittico casalingo che fa da preludio alla sfida di Natale, gestendo il ritmo e provando a tenere viva l’inerzia ospite. I Cavs, però, questa volta non si fanno sorprendere: Mitchell continua a colpire nei momenti chiave, Garland punisce ogni cambio difensivo e Hunter respinge l’ultimo tentativo di rimonta con le sue giocate a metà campo. La sirena finale congela il 139-132 e regala a Cleveland una vittoria dal peso specifico importante: interrompe la striscia negativa, riallinea fiducia e classifica e soprattutto restituisce alla squadra la sensazione di poter controllare un finale punto a punto proprio alla vigilia della ribalta nazionale del Christmas Day a New York.