SGA chiude i conti nel finale: i Thunder domano una Memphis combattiva
Gerarchia rispettata, almeno sul tabellone, tra Oklahoma City e Memphis. I Thunder, campioni in carica ma reduci da un mini-passaggio a vuoto con due sconfitte nelle ultime tre gare, ritrovano il successo imponendosi 119-103 su dei Grizzlies ancora una volta costretti a fare a meno di Ja Morant e Zach Edey, entrambi ai box per problemi alla caviglia. Shai Gilgeous-Alexander firma l’ennesima prestazione totale con 31 punti, 10 rimbalzi e 8 assist, sfiorando la tripla doppia e tenendo per mano i suoi ogni volta che Memphis prova a rientrare. Nonostante l’apparente divario di valori, la serata alla Paycom Center non è però una passeggiata, perché i Thunder sono costretti a “lavorare sporco” molto più a lungo del previsto prima di poter archiviare la pratica.
Eppure, già tra fine primo e inizio secondo periodo sembra che OKC abbia trovato la marcia giusta: un parziale di 12-0 permette ai padroni di casa di prendere il largo e di andare all’intervallo con un vantaggio rassicurante sul 67-54, frutto di una difesa più intensa e di una circolazione di palla che genera tiri puliti per tutti. Memphis, però, pur priva del proprio leader, continua a giocare di collettivo: saranno sei a fine gara i giocatori in doppia cifra, con almeno 11 punti a testa e un duo particolarmente ispirato composto da Kentavious Caldwell-Pope e Cedric Coward, entrambi a quota 16. È proprio questa produzione distribuita ad “addormentare” i Thunder nel terzo quarto, rendendo la ripresa più complicata del previsto per i ragazzi di Mark Daigneault.
Servirà un momento di pura energia per riaccendere l’arena: sul finire della terza frazione, Jalen Williams si alza nel traffico per una schiacciata poderosa che scuote compagni e pubblico e permette a OKC di presentarsi all’ultimo periodo avanti 84-73, in condizioni ancora favorevoli ma con la sensazione di non aver chiuso la porta a Memphis. I Grizzlies, guidati dalla lavagna di Tuomas Iisalo, continuano a trovare il fondo della retina dall’arco e restano stabilmente sotto la soglia dei dieci punti di svantaggio nelle prime battute del quarto quarto, alimentando l’idea di una rimonta possibile contro dei Thunder che tendono a rilassarsi troppo presto quando il margine sale in doppia cifra.
Il momento più delicato arriva a cinque minuti dalla sirena, quando Caldwell-Pope punisce ancora da tre punti e riporta Memphis a sole due possessi di distanza sul 101-97, gelando per un istante il pubblico di casa. È qui che il talento di SGA prende definitivamente il controllo della scena: prima una tripla frontale che spezza l’inerzia, poi una giocata “alla T-Mac” con passaggio rimbalzato sul tabellone – ma senza auto alley-oop – trasformata in un assist perfetto per Branden Carlson, solissimo nell’angolo per un’altra bomba pesante. Nel possesso successivo Jalen Williams aggiunge un “circus shot” che fa esplodere la panchina, e lo stesso Gilgeous-Alexander chiude la pratica con uno stepback dalla media distanza che ricaccia i Grizzlies a distanza di sicurezza. Questa volta Memphis non ha più margine per rientrare: Oklahoma City gestisce gli ultimi possessi e porta a casa una vittoria meno banale di quanto dica il +16 finale, fondamentale per ritrovare fiducia in vista del doppio incrocio con gli Spurs, la squadra che l’aveva estromessa in semifinale dalla NBA Cup.