Rimonta folle dei Boston Celtics: Indiana si illude, poi il TD Garden esplode
Boston arrivava alla sfida come una delle squadre più calde del momento, ma l’inizio al TD Garden è tutto degli Indiana Pacers, ancora intrappolati però nei bassifondi della lega. Sulla carta il pronostico pendeva in modo netto dalla parte dei Celtics, eppure gli ospiti giocano senza complessi: tra Pascal Siakam, Bennedict Mathurin ed Ethan Thompson le triple piovono da ogni angolo del parquet e la difesa di Boston, soprattutto in transizione, va in tilt. Il primo allungo è già significativo, con gli uomini di Rick Carlisle che chiudono il primo quarto sul 35-26 e danno subito la sensazione di poter trasformare una “semplice” trasferta in una notte complicata per il pubblico di casa.
Il copione non cambia nel secondo periodo, anzi: Siakam entra definitivamente in modalità dominio e ridicolizza a turno i propri marcatori, sia in post che dal mid-range, fino a colpire con continuità anche da oltre l’arco. L’inerzia è tutta dalla parte di Indiana, che vola anche sul +20 sfruttando l’attacco fluido e la serata di grazia dall’arco, mentre i Celtics continuano a sparacchiare da tre senza trovare ritmo e a restare in vita quasi solo grazie alle incursioni in area e ai punti nel pitturato. All’intervallo lungo il 61-43 che campeggia sul tabellone fotografa perfettamente una gara in cui Boston sembra irriconoscibile.
Il punto di svolta porta la firma di Joe Mazzulla e di una scelta tanto drastica quanto coraggiosa: molto presto nel terzo quarto, il coach decide di sedere tutti i titolari e affidarsi in blocco alla panchina. È il momento degli Hugo Gonzalez, Anfernee Simons, Luka Garza, Sam Hauser e Baylor Scheierman, un quintetto sulla carta “improvvisato” che però cambia l’energia della partita e accende il TD Garden con difesa aggressiva, rimbalzi, tuffi sui palloni vaganti e triple pesanti. Lo svantaggio si assottiglia azione dopo azione, l’arena torna una bolgia e il parziale di Boston riapre completamente i giochi sull' 82-74, restituendo ai Celtics la fiducia che era mancata per tutta la prima metà di gara.
Da lì in avanti serve solo una scintilla per far scattare definitivamente Jaylen Brown: l’esterno si mette in moto proprio sulla scia dell’elettrochoc dato dalla panchina e firma una terza frazione da 14 punti, trascinando i compagni e ribaltando inerzia e punteggio. Nel quarto periodo il rumore è assordante, Indiana si sgretola minuto dopo minuto e il colpo del definitivo allungo arriva con una tripla dall’angolo, in totale equilibrio precario, che vale due possessi pieni di vantaggio per Boston e spezza le ultime residue speranze dei Pacers a due minuti dalla sirena (103-95). Brown chiude con 31 punti e 9 rimbalzi, ma i riflettori non possono che illuminare anche il rookie spagnolo Hugo Gonzalez: i suoi 6 punti, 11 rimbalzi (2 offensivi), 2 stoppate, 1 assist e 1 recupero in 37 minuti, accompagnati da un impressionante +21 di plus/minus, raccontano solo in parte l’impatto di un giocatore che ha dato sostanza, presenza e maturità da veterano in una delle rimonte più rumorose della stagione dei Celtics.