Draymond Green faccia a faccia con un tifoso dei Pelicans a New Orleans

Draymond Green faccia a faccia con un tifoso dei Pelicans a New Orleans

Durante la vittoria dei Warriors a New Orleans, Draymond Green ha avuto un confronto verbale con un tifoso a bordocampo: nessun contatto fisico, ma un botta e risposta che ha acceso la serata allo Smoothie King Center. Draymond Green, spesso al centro di polemiche per la sua intensità in campo, è arrivato quasi petto a petto con un tifoso dei Pelicans seduto a bordocampo durante il match di domenica. L’episodio non è degenerato sul piano fisico, ma ha richiesto l’intervento degli addetti alla sicurezza per riportare la calma. Green ha spiegato a fine gara di essersi avvicinato perché il tifoso “continuava a chiamarlo donna”, evidenziando come inizialmente avesse preso la provocazione con ironia, salvo poi chiedere rispetto.

In realtà, il tifoso ha successivamente chiarito di aver chiamato Green “Angel Reese”, citando la stella WNBA per deriderlo in alcune azioni in cui il numero 23 ha più volte catturato i propri rimbalzi offensivi dopo un suo errore al tiro. Green ha chiuso con 3/13 dal campo, e in una singola azione ha sbagliato cinque conclusioni prima di riprendere quattro volte il proprio tiro. Secondo il racconto del tifoso, l’atleta si sarebbe avvicinato da quattro metri a fuori del campo e gli avrebbe intimato di smetterla, ricevendo poi solo un avvertimento dagli ufficiali di gara senza essere allontanato.

Il tifoso coinvolto si è identificato come Sam Green, 35 anni, presente a bordocampo con una maglia nera dei Pelicans. Draymond ha sostenuto che, una volta faccia a faccia, il sostenitore avesse abbassato i toni, mentre i video dell’episodio mostrano il fan continuare a parlare nel momento del confronto. La serata si è chiusa con il successo dei Warriors, ma il caso ha rapidamente fatto il giro dei social, aggiungendo un nuovo capitolo alla lunga lista di momenti ad alta tensione del veterano.

Oltre al botta e risposta, resta il tema del confine tra passione e rispetto a bordocampo: i palazzetti NBA offrono un contatto ravvicinato con i protagonisti, ma la lega vigila perché la prossimità non sfoci in comportamenti ostili. L’episodio tra Green e Sam Green, risolto senza sanzioni pesanti, riaccende la discussione su provocazioni e limiti consentiti ai tifosi. Per i Warriors, che hanno comunque portato a casa la vittoria, l’obiettivo è voltare pagina concentrandosi sul campo.