Jeff Viggiano: «Biella è la mia opportunità»

28.10.2010 10:22 di  Matteo Marrello   vedi letture
Fonte: Eco di Biella
Jeff Viggiano (Foto Ciam-Cast)
Jeff Viggiano (Foto Ciam-Cast)

Jeff è l'ex di turno della Milano che l'Angelico affronterà domenica. Una sfida dal sapore di primato visto i reciproci inizi e la sfida nella sfida per un ex, Jeffrey Donald Viggiano, che ha lasciato senza dente avvelenato perchè a Biella può, e deve, giocarsi le chance per tornare ad indossare le "scarpette rosse". Una buona stagione in rossoblu può fare la differenza. Laureato in Sport Management e Sociologia, sposato da poco, bisnonno italiano, ama l'Italia e il suo cibo, anche se con l'italiano si sta ancora cimentando. Una carriera cestistica cominciata alla high school di Suffieid e proseguita al college Umass. Nessuna esperienza rilevante nella Ncaa, poi il primo approccio europeo, prima in Svezia e poi in Ungheria, passando da un provino estivo con Roma, che non era stata lungimirante. Viggiano non è un talento naturale che impressiona gli scout, ma un ottimo e solido giocatore che con applicazione e doti tecnico-fisiche rilevanti sta dimostrando, stagione dopo stagione, di poter giocare ad alto livello in Europa. «Non ho mai davvero pensato di giocare a basket come professionista quando ero al college - racconta Viggiano -. Per me e per la mia famiglia la cosa più importante è stata sempre l'educazione, lo studio è sempre venuto prima perchè puoi anche essere il miglior giocatore al mondo ma poi magari per un infortunio essere costretto a interrompe la carriera».
Ha dunque iniziato a giocare per divertimento...
«Sì, e lo faccio tuttora anche se gioco da professionista. E spero di poter sempre giocare divertendomi».
Come è finito ad intraprendere la carriera da pro?
«Dopo il college sono arrivati degli agenti e con quello che è ancora il mio attuale ho deciso di provare nel precampionato con Roma. Non per firmare un contratto ma per capire come potesse essere. Da lì ho giocato la mia prima stagione in Svezia»
Che esperienza è stata? Diversa da come immaginava?
«Molto diversa da quella che avevo avuto al college e diversa da quella italiana di oggi o di ieri. Per essere la prima stagione, ho trovato un basket molto facile».
Poi l'anno seguente in Ungheria le cose non sono cambiate molto...
«Stessa esperienza. Buona, anche perchè mi è comunque servita per conoscere una cultura diversa, un basket diverso. E mi ha permesso di firmare poi con Pavia».
Un balzo in avanti?
«Ogni anno nella mia carriera ho avuto sino ad ora la possibilità di migliorare. Non è poco».
Milano è stata la sua prima esperienza importante e domenica dovrà affrontarla da avversario. Sensazioni?
«E' stata una grande esperienza, con grandi giocatori. Sono emozionato senz'altro. Lì ho vissuto una crescita quotidiana e poi sono successe cose che mi hanno permesso di giocare: sono state ottime opportunità».
A Biella quest'anno lo è ancora di più. Parte in quintetto, può dimostrare molto.
«Certo. Ho grandi opportunità per mostrare ciò che sono in grado di fare, con un gruppo molto ben assortito di giovani e giocatori di esperienza. Siamo una squadra che lavora sodo e si applica. In più mi piace la città, a misura d'uomo. Non si può che fare bene».
Tornando a Milano, che partita si immagina?
«Una partita molto fisica, Milano ha iniziato bene. Rispetto al precampionato, sarà senz'altro un'altra partita».
FABRIZIO CERIA