Treviso, Rossi e Weber: «Pressione? Ci deve motivare, non affossare»
Coach Rossi e Brianté Weber presentano la gara casalinga contro Cantù, valida per l’undicesima giornata di campionato. Il play statunitense ha detto: "Questa settimana abbiamo continuato a costruire la chimica di squadra per inserire al meglio i due nuovi giocatori, ma anche me stesso, perché sono rientrato da poco e devo ancora ritrovare del tutto il ritmo partita. Abbiamo sostenuto allenamenti lunghi e duri in vista di domenica, dato che ci aspetta un match fondamentale per uscire da questo momento negativo e per ritrovare il sorriso".
Sull’eventuale pressione avvertita: "Stiamo pur sempre parlando di pallacanestro. La pressione è necessaria per permettere ai giocatori migliori di mostrare chi sono realmente. Per tale ragione mi piace e la ricerco. Ora dovrò fare del mio meglio per aiutare la squadra a dimostrare a tutti che può ancora brillare, nonostante la situazione negativa in cui si trova. Vogliamo che finalmente vediate la parte migliore di noi. Tony Perkins? Tony è un giocatore giovane e appena uscito dal college, che ha abbastanza energia per fare molte cose che a me piacerebbe riuscire a fare ancora! È sempre aggressivo sul portatore di palla e vi mostrerà cosa è in grado di fare anche nella metà campo offensiva".
COACH ALESSANDRO ROSSI
"Stiamo cercando di fare dei rapidi passi avanti in termini di chimica di squadra, cosa normale quando si cambia struttura. Penso che il gruppo stia lavorando con la consueta serietà e domenica sarà chiamato a raccogliere i frutti, disputando una partita di grande energia e con il desiderio di ritornare alla vittoria. L’aspetto più importante sarà il risultato, che andrà strappato con le unghie e con i denti se necessario. Ci prepariamo ad affrontare una fase estremamente importante, che rappresenterà per noi un banco di prova significativo: finora abbiamo affrontato prevalentemente formazioni situate nella parte alta della classifica, per di più presentandoci con una configurazione diversa da quella attuale; è arrivata l’ora di metterci alla prova contro squadre che appartengono al nostro livello e mostrare davvero chi siamo. Purtroppo ci sono momenti in cui noi, pur approcciando bene, perdiamo per un attimo il flusso della gara e non siamo in grado di rialzarci immediatamente. Questo è l’aspetto su cui si deve lavorare maggiormente in assoluto. Chiaramente quando si perdono diverse partite di fila si tende ad andare giù di corda e si fatica a reagire alle difficoltà, ma come dico sempre ai ragazzi dobbiamo fare in modo che a un’azione negativa ne segua una positiva".
Pressione
"Per quanto riguarda la pressione mi trovo completamente d’accordo con Briante. Spesso se ne parla con un’accezione sbagliata, ma dal mio punto di vista significa anche automotivarsi per rendere al meglio. La pressione non ci deve affossare, perciò dobbiamo trovare un bilanciamento per giocare nel miglior modo possibile, pur tenendo presente che essere sempre leggeri nella vita non è necessariamente la soluzione. È chiaro che in questo momento bisogna accettare la pressione che deriva dalle sconfitte, ma non deve rappresentare un ostacolo per noi".
Cantù
"Cantù è una squadra che ha fatto una scelta chiara di costruzione del roster, puntando sull’avere tanti giocatori dal grande talento offensivo. Hanno molte armi in tutti i ruoli, che danno loro la possibilità di schierare quintetti atipici. La nostra prestazione deve essere di alto livello soprattutto dal punto di vista difensivo: vinceremo se riusciremo a contenere adeguatamente il loro potenziale; sicuramente abbiamo idee chiare su cosa fare e infatti non mi preoccupa tanto l’aspetto tattico, quanto la capacità di contenere le loro fiammate, a partire da quelle di Gilyard e Sneed”.