LBF A1 Techfind: #1 play off col brivido grazie a Ragusa e Geas

Le siciliane, senza Spreafico, hanno vinto in casa della Segafredo Bologna, le lombarde a Campobasso dopo due overtime. Bene Schio e Venezia
25.04.2024 12:16 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
LBF A1 Techfind: #1 play off col brivido grazie a Ragusa e Geas

Quella che fa più rumore è la sconfitta della Virtus Segafredo Bologna in casa con Ragusa, 75 a 77, perché insomma Bologna è sempre stata ritenuta come una delle candidate quanto meno alla finale scudetto. Però deve esserci qualcosa nella struttura di Ragusa o nel modo in cui Bologna non riesce ad affrontare la Passalacqua che cambia il corso dei pronostici perché a gennaio scorso le ragazze di coach Lino Lardo avevano sbancato il palazzo bolognese nei quarti di Coppa Italia. Ieri una grande prova della lituana Laura Juskaite, 26 punti, ha trascinato Ragusa alla vittoria, aiutata però dalla solita Chidom,17, Jakubcova, 13, e da una percentuale di squadra al tiro da tre che fa 10/20 il 50%. Di là due super prestazioni, Zandalasini 27 e Dojkic 26 ma dietro il vuoto: come è possibile che una come Rupert segni 3 punti e Cox 2? Stavano male?

E poi il botto enorme di Geas che in casa de La Molisana Magnolia Campobasso ha vinto, 70 a 76,  una partita di una potenza e forza straordinarie. Due supplementari e solo nel finale del secondo l’Allianz Geas ha preso il vantaggio di sei punti che si è portato fino al termine. Grandissima Caterina Dotto, che a dispetto dei tanti acciacchi che la tormentano ogni tanto, quando c’è da giocare partite del genere, comanda e spiega pallacanestro, al di là dei 24 punti segnati ieri perché poi ci sono 3 rimbalzi, 3 assist, il 67% al tiro da tre, i canestri pesanti quando è stato necessario. Con lei la solita Moore e Gwathmey fino a che è stata in campo per i falli.

Le altre due venete. Pronostico rispettato al PalaRomare dove il Famila Wuber si impone 83-67 contro San Martino di Lupari in gara 1 dei quarti di finale. Una partita senza particolari patemi d’animo per le orange che approcciano bene il match con un’incontenibile Juhasz, toccano il +20 in apertura di secondo tempo ed infine bloccano il tentativo di rimonta delle giallonere nell’ultimo quarto.

In una serata poco felice per il tiro dalla lunga distanza (appena 4/15) Schio trova certezze in area soprattutto in Juhasz (nominata MVP del mese di Aprile dalla Lega Basket Femminile), Keys e Resingerova che combinano 39 punti e 22 rimbalzi; anche Guirantes trova tanti punti vicino a canestro con le sue micidiali penetrazioni che le padovane non riescono a limitare. Unica orange in grado di dare continuità con i piedi dietro l’arco è invece Verona con 3 triple a bersaglio. Importante per l’Alama il fatto che la squadra nelle tre frazioni successive al primo quarto abbia dato battaglia, e quindi nonostante la sconfitta, abbia riscattato almeno nella prestazione la batosta di venti giorni fa in regular season, e sia uscita dal campo a testa alta.

Infine, anche se è stata la prima partita del pomeriggio, Umana Reyer Venezia con Oxygen Roma, 85-63. La storia dei confronti tra queste due squadre, in questa stagione, la prima di Roma in serie A1, narra di un 62-73 a Roma sotto Natale, di un 79 a 55 all’ultima di stagione regolare, ed ora di questi altri 22 punti. Non c’è storia chiaramente, Venezia gioca benissimo ed è meritatamente la prima del ranking. In alcune azioni ci sarebbe da alzarsi in piedi e battere le mani per come Villa, Kujer e Sheppard si trovano in attacco o come Pan arrivi a segnare da tre o Fassina sappia avere la doppia dimensione da fuori e dentro, o Lisa Berkani inventi cose fuori dall’ordinario per le coronarie di tutti i tifosi. E manca Cubaj, la sostanza in difesa ma anche in attacco. Ieri sono andate a canestro tutte e 12 le giocatrici mandate in campo da Mazzon. Brave, anzi bravissime. Detto questo però c’è modo e modo di perdere.

Le dichiarazioni di coach Di Meglio prima della partita di play off erano state:” Sarà la quarta partita che giochiamo in nove giorni, quindi cercheremo di preservare il più possibile le energie residue dell’ultima parte del campionato. Sicuramente dobbiamo far tesoro degli errori commessi nell’ultima partita proprio contro Venezia. Proveremo a risolvere qualche problema che troveremo durante il corso della gara perché la Reyer è una grande squadra“. Mani avanti con la storia della stanchezza che sappiamo essere un giochino trito e ritrito da molti coach. E dopo l’altro ventello, di gara 1 ha detto: Quando Venezia è sul pezzo diventa difficile per chiunque. Loro hanno grandi giocatrici che ci hanno messo in difficoltà, noi abbiamo provato a fare la nostra partita. Abbiamo pagato un po’ la stanchezza dopo quattro partite in dieci giorni, peccato per il punteggio troppo ampio. Adesso in vista di gara due ci prendiamo qualche giorno di riposo. Non vogliamo sfigurare davanti ai nostri tifosi, sarebbe un peccato finire l’anno con una brutta sconfitta al Palazzetto. Proveremo a mettere in difficoltà Venezia con le armi che abbiamo”.

Ovviamente e giustamente in gara 2 la squadra sarà ancora più stanca e soprattutto non si vedono le armi: Romeo tira solo 4 volte dal campo, Czukor sembra un’altra giocatrice perché se non riceve un blocco come si deve è difficile per lei tirare; Dongue si sbatte tantissimo ma in difesa è come Sheppard cioè quasi un velo, Sventoraite non può tirare 3 su 8 da sotto una che è alta 1metro e 95 e prendere solo 6 rimbalzi. Gilli fa quello che può, tira anche da tre ma non è lei che può vincere le partite e Natali deve tirare sempre in emergenza perché è chiaro che non c’è un gioco per lei. Forse non ha un buon rapporto col coach fatto sta che non è una tiratrice messa nelle migliori condizioni di fare il suo lavoro in campo. Cupido è un play intelligente ma a volte sembra cercare nel deserto una linea di passaggio che non esiste e finisce per trovarsi la palla in mano più del lecito. E poi la difesa: perché una squadra molto più piccola fa cambio sistematico contro una molto più grande?

Sulla situazione della Oxygen bisogna aggiungere due cose importanti. La squadra s'è guadagnata i play off con quattro vittorie consecutive nel finale di stagione regolare ma senza la sciocchezza della Dinamo Sassari nella gara di ritorno, forse non sarebbe tra le migliori otto. Brave le ragazze e soprattutto lo staff tecnico e dirigenziale che non è proprio ben trattato dal punto di vista della regolarità dei compensi. Irregolarità che ovviamente condiziona umori e serenità delle scelte, quindi visto che parliamo di Roma, siamo veramente nel campo del "miracolo" laico per non offendere nessuno.