Junior League di Legabasket: idea cassata con 2 soli voti a favore

23.03.2019 19:50 di Umberto De Santis Twitter:    vedi letture
Junior League di Legabasket: idea cassata con 2 soli voti a favore

Dall'assemblea di Legabasket è arrivata una puntata di Indietro tutta: cassata come uno strafalcione di Nino Frassica la proposta della Junior League, il contenitore da polli in batteria con luce riscaldante per tenere altri due anni ventenni in squadra senza dar loro un contratto da professionista. La solita minestra-bambagiona all'italiana. Con costi certi altissimi e ricavi di sponsor piuttosto aleatori già solo nella formulazione del campionato, con 17 partite di sola andata e un concentramento playoff tra Carnevale e Pasqua. Una specie di G-League in miniatura con giocatori da NCAA, il solito pasticcio all'italiana. Invece di puntare su una A2 o una serie B di livello con squadre dotate di strutture tecniche ed economiche adeguate dove i baldi giovanotti possano continuare un percorso di crescita, che come è noto nella pallacanestro dura tutta una carriera, senza doversi distrarre dal pensare già oggi al futuro dopo lo sport. Cerchiamo di far funzionare al meglio l'esistente invece di inseguire chimere che non elettrizzano nemmeno gli addetti ai lavori visto che solo Trento e pistoia hanno votato a favore...

Indietro tutta anche sui palazzetti da 5.000 posti. Certo è che se si vogliono fare con i soldi che i proprietari degli impianti non hanno o non sono interessati a spendere - di solito i comuni - era prevedibile che sarebbe stata l'ennesima proposta aleatoria. Adesso si punterà sull'accoglienza, pardon, sull'hospitality, sull'illuminazione, sulla sala stampa, sugli spogliatoi. La FIP ha approvato il progetto sull'impiantistica studiato da LBA con il Credito Sportivo di Andrea Abodi. Ma c'è sempre l'ostacolo di qualcuno che deve prenderli a prestito e forse non può permetterselo. Ne riparleremo più avanti.

Buone, invece, almeno in teoria, le norme sul regolamento esecutivo. Obbligo di avere due posizioni distinte di direttore generale e direttore sportivo dal 2021, ma si potrebbe fare già dalla prossima estate. Chiusura del debito facile con regolarizzazione delle posizioni entro il 2020, anche rateali, con Erario e previdenza. Bene, ma non basta. Sono i fornitori che ti fanno chiudere a suon di decreti ingiuntivi quando scarichi su di loro le falle nei ricavi del budget. Si dovrebbe pretendere una capitalizzazione adeguata delle società almeno in fascia di budget predefinito per avere la garanzia di coprire le perdite possibili di un esercizio senza mettere a repentaglio l'esistenza del club; si dovrebbe pretendere le specifiche per voci di bilancio dove si possono nascondere le magagne (l'appropriazione indebita è il reato più comune contestato a chi dirige una società sportiva).

L'impressione generale è che le società abbiano ridimensionato i progetti di grandeur di Bianchi (anche perché non sono in grado di finanziarli) e che la dirigenza FIP non abbia alcun interesse a inimicarsele e si è dimostrata celere a chiudere un occhio. A proposito di occhio, sarebbe bene confrontarsi con quanto fatto dalla ACB in Spagna: i paletti stretti rendono difficile il passaggio dalla seconda divisione (Leb Oro) alla serie A, però almeno i casini che si vedono in Italia sono scomparsi...