Gigi Datome sul «caso» Donte DiVincenzo, l'arrivo di Darius Thompson e il suo inserimento

Gigi Datome, Coordinatore del Settore Squadre Nazionali Maschili, è tornato a parlare del "caso" Donte DiVincenzo e lo ha fatto a L'Ultimo Uomo: «Con l’infortunio di Donte abbiamo condiviso il fatto di doverlo dire», dice riferendosi alla conferenza stampa tenutasi qualche giorno fa. «La chiarezza premia sempre, quando sei in buona fede e coerente con le tue azioni. I giudizi affrettati della gente li capisco, poiché l’entusiasmo era tanto, ma noi dobbiamo preoccuparci di fare le cose in un certo modo, e riflettiamo molto se potevamo fare qualcosa meglio o in maniera diversa. Le decisioni non sono mai affrettate o prese singolarmente ma di sistema, con la presidenza, la segreteria e lo staff.
Il caso DiVincenzo aveva poi coinvolto anche l’alta politica, non potevamo prendere delle decisioni e fare delle comunicazioni a cuor leggero. Una volta che ti sei comportato in maniera lucida e onesta, raccontando quanto accaduto, e c’è buona fede da ambo le parti, tutto diventa facile. Capisco vi sia stato tanto rumore, non ci aspettavamo nulla di diverso, ma la conferenza stampa era anche l’occasione - e l’ho detto - per tirare una linea e concentrarci sui ragazzi che sono qui adesso, che sudano e si impegnano. C’è sempre stato il tormentone di parlare di chi non c’era, di cosa manca, ma c’è un gruppo qui che si impegna e a cui siamo grati, è giusto che l’attenzione adesso sia anche su di loro come lo sarebbe stata su DiVincenzo se fosse stato sano e qui con noi. Andiamo avanti, con una grande soluzione come Thompson».
Darius Thompson è atteso nei prossimi giorni in Italia, si aggregherà ai nuovi compagni di squadra, da verificare l'inserimento. «I ragazzi sono molto svegli e capiscono subito quali sono i punti di riferimento, chi esagera e chi è da seguire. L’obiettivo è di far trovare a chi arriva un ambiente serio, professionale, attento con dei giocatori che lavorano duro, perché poi l’inserimento è quasi automatico. Faccio l’esempio di Dame Sarr (che non è nel gruppo azzurro quest’estate per via degli impegni con Duke, ndr), che si è inserito bene e con grande semplicità durante la finestra anche se non può certo sentirsi come un Pajola, che è qui da tante estati», aggiunge Datome, che sottolinea anche: «Non è detto poi che se giochi bene nel club lo fai anche in Nazionale. Ci sono dinamiche, giocatori, allenatori e aspettative diverse, hai molto di più gli occhi addosso. Dobbiamo mettere tutti a loro agio e lo facciamo, aiutandoli in ogni modo e facendo capire loro cosa voglia dire la Nazionale, trasmettendo tutto ciò sin dalle giovanili con gli stessi principi e gli stessi valori».