NBA - Il focus sulla Central Division verso la stagione 2024/25
Prosegue con l'analisi del mercato delle cinque squadre della Central Division la nostra full immersion relativa all'estate NBA. QUI per recuperare il focus sull'Atlantic Division.
Chicago Bulls:
I Bulls si candidano prepotentemente al premio di squadra che ha operato peggio sul mercato. Inspiegabile lo scambio alla pari Caruso-Giddey, considerando la netta disparità dell'attuale valore di mercato dei due giocatori. Seppur sia vero che Chicago (ancora priva di Lonzo Ball) era alla ricerca di una point guard e che l'australiano in Illinois potrà mettere in mostra tutte le sue migliori qualità avendo in mano le chiavi della squadra, è ingiustificabile non aver ottenuto in cambio neppure una delle tante pick in possesso di Oklahoma City. A maggior ragione se si tiene conto delle offerte rifiutate durante la scorsa trade deadline di febbraio. Sempre sul fronte cessioni, difficile valutare positivamente la Sign&Trade con la quale DeRozan ha salutato i Bulls per accasarsi ai Sacramento Kings. Certo, l'ex Raptors e Spurs poteva firmare altrove senza far guadagnare nulla a Chicago, ma rimane un mistero come l'assett più interessante dello scambio (ossia il pick swap 2031 con i Kings) sia finito ai San Antonio Spurs (la terza squadra coinvolta nella trade). Ai Bulls invece, per la cronaca, Chris Duarte e due future seconde scelte. Nulla che scaldi il cuore dei tifosi. Discorso valido anche per la free agency, durante la quale il GM Karnisovas ha prima rifirmato Patrick Williams con un quinquennale da 90 milioni di dollari e poi messo sotto contratto Jalen Smith (reduce dall'esperienza non brillantissima agli Indiana Pacers) con un triennale da 27 milioni di dollari complessivi. Ad agosto è arrivata anche la firma di Kenny Lofton Jr, che durante il training camp si giocherà le proprie carte per ottenere un posto a roster. Degli ultimi giorni sono invece gli arrivi di Talen Horton-Tacker ed EJ Liddell, anch'essi chiamati a guadagnarsi un contratto per la stagione regolare durante il training camp. Chi al contrario è sicuro di avere un ruolo in squadra (e anche importante) è Matas Buzelis, selezionato al draft con l'undicesima scelta. Nato a Chicago da genitori lituani, il prodotto di Team Ignite ha ben impressionato durante la Summer League e rappresenta l'unica nota positiva della pessima estate targata Bulls. Una off season deludente e aggravata dalla mancata risoluzione del problema chiamato Zach Lavine. L'ex Minnesota Timberwolves è stato più volte accostato alle due squadre di Los Angeles, salvo poi restare sul groppone dei Bulls con il suo contratto da ancora circa 136 milioni di dollari per i prossimi 3 anni. Si prospetta una annata complicata in quel dello United Center.
Cleveland Cavaliers:
L'obiettivo principale dei Cavs in questa offseason era quello di riconfermare il proprio nucleo e la missione è stata completata con successo. Donovan Mitchell ha deciso di dare fiducia al progetto Cleveland, allungando il proprio contratto per altri tre anni alla modica cifra di 150 milioni di dollari complessivi. Rinnovo anche per Evan Mobley, che grazie alla rookie extension firmata lo scorso luglio andrà a guadagnare - a partire dalla stagione 2025/2026 - 224 milioni di dollari per i prossimi cinque anni. Confermate le due pietre miliari della franchigia i Cavs hanno deciso di mettere alla porta coach JB Bickerstaff per assumere Kenny Atkinson come nuovo capo-allenatore. Obiettivo dell'ex assistente dei Golden State Warriors: fare meglio del predecessore in post season. Con Bickerstaff infatti i Cavs si sono spinti al massimo fino al primo turno playoff, senza mai riuscire a vincere una serie e ad allungare il proprio cammino verso quel titolo vinto nel 2016 con Lebron James rimontando dall'1-3 contro Golden State.
Detroit Pistons:
Nel novero delle squadre in confusione totale figurano anche i Pistons. La franchigia del Michigan continua ad essere impantanata in un rebuilding che non sembra trovare sbocchi positivi. L'emblema della polveriera chiamata Detroit è l'esonero di coach Monty Williams, firmato solamente l'estate precedente per la cifra record di 78,5 milioni di dollari in sei anni. Al suo posto J. B. Bickerstaff, appena liberato da Cleveland. Non migliore la situazione nel front office, dove il GM Troy Weaver si è dimesso dal suo ruolo per accasarsi ai Washington Wizards come consulente senior. Affacciatasi alla free agency con oltre 60 milioni di spazio salariale a disposizione, la dirigenza dei Pistons è riuscita nell'impresa di sperperare denaro regalando contratti a destra e a manca. Il biennale da 52 milioni di dollari a Tobias Harris grida vendetta, così come risulta inspiegabile l'annuale proposto a Malik Beasley. A loro va aggiunto Tim Hardaway Jr con i suoi 16 milioni di dollari l'anno, arrivato via trade da Dallas e che notoriamente non è conosciuto per essere un giocatore sano per la squadra, soprattutto se giovane come Detroit. La notte del draft a Motor City hanno deciso di continuare con la strategia di accumulare più talento possibile a discapito del fit ed in questo ragionamento va dunque inquadrata la scelta di Ron Holland, l'ennesima top-5 pick degli ultimi anni di una franchigia sempre più in un vortice negativo. Si prospetta un'altra stagione priva di soddisfazioni.
Indiana Pacers:
L'obiettivo principale a Indianapolis era rifirmare Pascal Siakam, arrivato via trade solo pochi mesi prima da Toronto. Il lungo camerunense ha sposato la causa Pacers firmando un quadriennale da circa 189 milioni di dollari complessivi, rendendo contente tutte le parti in causa. Rinnovo anche per Obi Toppin, che ha posto la firma su un contratto da 58 milioni di dollari in 4 anni. L'unico free agent perso da Indiana è stato Jalen Smith, accasatosi a Chicago e sostituito con la scommessa di nome James Wiseman, che cercherà di rilasciarsi alla corte di coach Rick Carlisle. Interessanti le scelte di Furphy, Newton e Freedom al draft, seppur difficilmente vedranno il parquet conoscendo la poca attitudine di Carlisle a concedere spazio e minuti ai rookies. Con un roster in larga parte confermato i Pacers si apprestano dunque a iniziare una stagione nella quale dovranno confermarsi e cercare di ritagliarsi un ruolo da mina vagante in un est che la scorsa annata gli ha visti arrivare fino alle finali di Conference, prima di arrendersi ai Boston Celtics.
Milwaukee Bucks:
Estate disastrosa per Milwaukee. I Bucks hanno dovuto dire addio a Malik Beasley in free agency, una perdita importante considerata l'ottima stagione che il prodotto di Florida State aveva avuto al fianco di Antetokounmpo e Lillard. Al suo posto sono arrivati Taurean Prince e Delon Wright, che sulla carta rappresentano un downgrade abbastanza clamoroso e inspiegabile per una contender. Nessuna buona notizia neppure dal draft, dove le pick di AJ Johnson e Tyler Smith non convincono particolarmente. Milwaukee si affiderà quindi totalmente alle sue due stelle, sperando che quest'anno Antetokounmpo possa arrivare sano ai playoff. Si prospetta il solito copione per la stagione: regular season a marce basse per poi alzare i giri del motore in post season. Mai come quest'anno però la concorrenza è agguerrita e di ottimo livello.