«Il calendario uccide gli allenatori»: Banchi commenta le dimissioni di Messina e Obradovic

01.12.2025 00:20 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
«Il calendario uccide gli allenatori»: Banchi commenta le dimissioni di Messina e Obradovic
© foto di Ceretti/Ciamillo

Il CT dell'Italbasket Luca Banchi ha risposto a una domanda in merito alle recenti dimissioni di Ettore Messina a Milano e Zeljko Obradovic a Belgrado dopo la vittoria azzurra contro la Lituania. Banchi ritiene che cinque cambi in panchina fino adesso in EuroLeague, neppure a metà della stagione, meritino una riflessione più approfondita, sottolineando come il calendario estremamente intenso sia in gran parte responsabile di questa situazione. “Credo che ci siano stati cinque cambi di allenatori, quindi questo merita una conversazione più profonda sull’approccio, sul calendario e su come giudichiamo vittorie e sconfitte”, ha dichiarato Banchi.

Se vogliamo emulare l’NBA con un calendario del genere, purtroppo dobbiamo accettare che stiamo creando condizioni in cui perdere diventa più probabile. Il valore di una singola partita si riduce. Se qualcuno dice che ogni partita conta, non sono d’accordo”, dice Banchi. “Con questo calendario, non è umano. Giocare ogni singola sera, ogni partita, non lascia tempo per riposare, recuperare o prepararsi adeguatamente", aggiunge il coach della Nazionale, in EuroLeague fino alla scorsa stagione iniziata con la Virtus e chiusa con l'Anadolu Efes.

Banchi sottolinea come allenatori come Messina e Obradović abbiano bisogno di tempo ogni stagione per far crescere le loro squadre, ma anche che l'attuale calendario, questo aspetto, è sempre più complesso. “Gli allenatori, e parliamo di Ettore Messina e Željko Obradović, allenatori di questo livello,  hanno bisogno di tempo per lasciare la loro impronta su una squadra”, ha sottolineato. “Devono costruire relazioni con i giocatori, passare tempo in palestra, procedere passo dopo passo, sviluppare e valorizzare il roster. Un calendario del genere uccide gli allenatori.”

E aggiunge: “Questo dimostra ancora una volta che sono speciali, ma manda anche un messaggio a tutta la comunità del basket: qualcosa sta cambiando nelle abitudini, nel format. Se vi piace, potete continuare, ma a me non piace. Ne parlo da due o tre anni". E conclude: “Sono solo un piccolo pezzo, un piccolo cane in questo mondo del basket, ma dalla mia posizione, non mi piace. La mia dichiarazione è rumorosa, lo so, ma spero che aiuti le persone a capire che, se vogliamo un basket migliore, dobbiamo cambiare il formato. Altrimenti, questa strada sta spingendo il basket europeo nella direzione sbagliata.” ha concluso il coach.