LBA - Premio italiani: ecco le nuove regole 2020-21

Fonte: Giuseppe Sciascia - SB
LBA - Premio italiani: ecco le nuove regole 2020-21

Approvate dall’ultimo Consiglio Federale le proposte della Lega Basket che modificano radicalmente i criteri di assegnazione dei 500mila euro stanziati dalla FIP per chi utilizza giocatori di formazione tricolore eleggibili per l’Italbasket. Le novità sostanziali sono principalmente tre: l’età per concorrere al premio si abbassa ad Under 26 (nati nel 1995 e seguenti) ed Under 23 (nati nel 1998 e seguenti) rispetto alle ultime due stagioni dove venivano conteggiati i minuti di Under 28 (più i giocatori in campo in partite ufficiali dell’Italia nelle 3 annate precedenti) ed Under 25.

L’importo complessivo del premio viene parificato a 250mila euro per gli Under 26 e 250mila per gli Under 23 (fino allo scorso anno la fascia Under 28 valeva 350mila e l’Under 25 150mila). E soprattuto nella fascia Under 23 la premialità sarà assegnata anche alle società che hanno scelto la formula 6+6, fino allo scorso anno escluse dalla classifica. Così il dettaglio e le squadre coinvolte.

UNDER 26 – Concorrono solo le 6 società che utilizzano il format 5+5 con cinque premi in palio: il 35% (87.500 euro) alla prima, il 25% (62.500 euro) alla seconda, il 15% (37.500 euro) alla terza e quarta classificata, il 10 (25mila euro) per la quinta. Delle società eleggibili Trieste farà leva sui minuti di Laquintana (1995) ed Alviti (1996); Varese su quelli di Giovanni De Nicolao (1996); Cremona sul solo Donda (1999); Treviso su Vildera (1995); la Fortitudo Bologna su Totè (1997), Palumbo e Dell’Osto (2000).

UNDER 23 – Concorrono tutte le società a prescindere dalla formula 5+5 o 6+6 con cinque premi in palio nella medesima formula del premio Under 26. In corsa ci saranno anche le varie Cantù per Pecchia (1998) e Procida (2002), Trento per Mezzanotte (1998), Roma per Baldasso (1998), Milano per Moretti (1998), Virtus Bologna per Pajola (1999) oltre alla Fortitudo Bologna per Palumbo (2000), Cremona per Donda (1999) e Venezia per Casarin (2003). I minutaggi degli Under 21 sono moltiplicati per due, mentre quelli dei giocatori tesserati per il club di militanza in almeno due stagioni giovanili sono moltiplicati per tre.