Lega A - Un derby nel menù pasquale: Cantù aspetta Varese per il nr. 143

Lega A - Un derby nel menù pasquale: Cantù aspetta Varese per il nr. 143

Quattro partite ancora al termine della stagione regolare, quattro sfide tutte da vivere. Contro la Pallacanestro Varese, in uno storico derby arrivato alla sua 143esima edizione, la prima di queste quattro settimane al cardiopalma, durante le quali la Pallacanestro Cantù targata Acqua S.Bernardo tenterà il tutto per tutto per centrare i playoff. La formazione allenata da coach Nicola Brienza, dopo aver raschiato il fondo della classifica nel girone di andata di LBA, si trova clamorosamente ad un passo da un obiettivo che ad inizio stagione pareva utopistico anche soltanto pensare. E, invece, dopo la bellezza di otto vittorie su undici gare nel girone di ritorno, di cui ben 7 consecutive, la squadra canturina ha sbaragliato una notevole concorrenza, mettendosi alle spalle avversarie ben più blasonate come Virtus Bologna e Leonessa Brescia, con la prima capace di centrare la Final 4 di Basketball Champions League e la seconda reduce da un’esperienza positiva in EuroCup, dopo aver chiuso lo scorso anno con una finale di Coppa Italia e una semifinale playoff in archivio. Adesso l’esame con l’Openjobmetis, avversaria tosta ma distante due soli punti in graduatoria. Un’occasione, dunque, molto ghiotta, che i canturini dovranno essere bravi a sfruttare non soltanto per alimentare la storia e il prestigio di questa grande classica del basket ma, soprattutto, per tentare l’aggancio in classifica a quota 28 punti.
 
QUI CANTÙ Settimana particolare quella dei brianzoli, costretti a dover mandare giù un boccone amarissimo dopo la sconfitta in trasferta sul campo della Reyer Venezia, maturata nello scorso turno di campionato dopo un tempo supplementare. Un ko che alla vigilia della sfida in laguna, sulla carta, era piuttosto prevedibile per la differenza sostanziale dei valori tecnici delle due squadre e per la profondità del roster veneziano davvero inquantificabile. Differenze che, invece, a sorpresa, Cantù ha saputo spazzare via sul campo, domando la Reyer per gran parte del secondo tempo e sfiornado una vittoria al Taliercio di Mestre che a Cantù non riesce dal 2015. Una vittoria che sarebbe stata anche meritatissima per quanto dimostrato da Davon Jefferson e compagni, con quest’ultimo autore dell’ennesima performance da MVP del campionato con 26 punti, 12 rimbalzi e 32 di valutazione a referto. Un successo che, tuttavia, all’Acqua S.Bernardo è mancato per poca lucidità nel finale, come analizzato anche da Andrea La Torre e coach Brienza nel post gara, sfuggito davvero di un soffio per la tripla del 77 pari realizzata da Austin Daye quasi a tempo scaduto dei 40’ regolamentari. Poi, l’overtime, che ha “tagliato le gambe” a Cantù, a secco di energie ma - pur senza Tyler Stone fuori per falli dal 32’ - comunque combattiva fino all’ultimo secondo. Una sconfitta amara, dunque, che però ha ricordato ancora una volta ai brianzoli di essere in grado di competere con chiunque, come in occasione del derby con Milano del 31 marzo scorso, gara in cui l’Acqua S.Bernardo fu addirittura capace per larghi tratti di mettere sotto una squadra di Euroleague, nonché la capolista della LBA. In ogni modo, nel girone di ritorno meglio di Cantù ha fatto soltanto Trento (9 vittorie e 2 sconfitte), un dato che deve infondere grande sicurezza alla formazione canturina.   

 
 
 
QUI VARESE Contrariamente a quanto accaduto alla S.Bernardo, i biancorossi hanno vissuto una prima parte di stagione eccellente, salvo poi avere qualche difficoltà nel girone di ritorno, dove gli uomini di coach Attilio Caja - tecnico navigato di grandissima esperienza - hanno ottenuto soltanto cinque vittorie in undici partite, incappando in sei sconfitte. Un ruolino di marcia che ha fatto lentamente scivolare la Openjobmetis in classifica, perdendo terreno sulle rivali e finendo attualmente fuori dalle prime otto del campionato. I varesini sono reduci da tre sconfitte nelle ultime quattro giornate di LBA, di cui due consecutive, per mano di Torino (in trasferta) e Milano (in casa). In mezzo a questa striscia negativa, però, brilla il successo casalingo sulla Reyer Venezia, convincente quanto speranzoso in vista del rush finale per un posto ai playoff, due punti pesanti che probabilmente torneranno comodo a Varese. La Openjobmetis si presenterà a Desio poco dopo l’amara esclusione dalla FIBA Europe Cup, arrivata ieri sera per mano del Würzburg. Dopo un’ottima stagione in campo internazionale, la formazione di Caja si è arresa sul più bello, ad un passo dalla finale tutta italiana con la Dinamo Sassari che, invece, sfiderà proprio i tedeschi per contendersi l’ambito trofeo. Cantù, dunque, dovrà prestare particolare attenzione alla voglia di rivalsa dei biancorossi, i quali – con una sola competizione – tenderanno a sprigionare tutto il proprio potenziale e tutte le proprie energie per il finale di campionato.
 
VARESE, IL QUINTETTO Starting five di altissimo livello quello varesino, capitanato dall’esperto Ronald Moore, giocatore di esperienza e con una spiccata leadership nelle vene. Americano di Philadelphia, 31 anni a luglio, è lui il playmaker titolare della squadra, nonché il miglior assist man tra le fila biancorosse con 4.6 assist di media, sesto in tutta la lega. Il regista statunitense, alla sesta stagione in Italia (la prima con Varese dopo due a Caserta e tre a Pistoia), è ad un passo dai 1500 punti in LBA. In questa annata sfiora la doppia cifra con 9.6 punti a partita in circa 30’ di impiego. Non è un tiratore dall’arco, come dimostrano le sue brutte percentuali in carriera (29% in Italia), ma ha delle notevoli doti di passatore e una splendida visione di gioco che molto spesso gli consente di leggere in anticipo la giocata offensiva. Per lui 881 assist in LBA, 5.4 di media nel massimo campionato italiano. Una curiosità su Moore, che riguarda anche Shaheed Davis: nella stagione 2013-’14, prima di sbarcare a Caserta, il playmaker ha vestito la maglia del Cerkasy Monkeys, formazione ucraina in cui ha militato lo scorso anno proprio il lungo di Cantù. Al fianco di Moore la guardia mancina Aleksa Avramovic, esterno serbo dal talento cristallino. Classe 1994 di Čačak, dove è nato anche il grande Zeljko Obradovic (coach plurititolato alla guida del Fenerbahce), Avramovic ha di recente superato i 1000 punti in LBA. Un traguardo, raggiunto in appena 84 partite giocate, festeggiato nell’ultimo turno contro l’Olimpia Milano. Che Avramovic avesse un talento importante lo si era già ampiamente intuito nel 2016, quando la guardia – prima di giungere a Varese in estate – vinse da giovanissimo il premio di miglior giocatore del campionato serbo. Estroso nella metà campo offensiva, ottimo tiratore e difensore ruvido quanto apprezzabile, Avramovic è un mix di tutto questo ma anche di tanto altro. Nella “Città Giardino”, in tre anni, ha raggiunto importanti traguardi personali che gli sono valsi la prestigiosa chiamata della Nazionale serba, con cui il 24enne ha disputato le Qualificazioni ai Mondiali di Cina 2019. In questa stagione in biancorosso sta facendo registrare quasi 17 punti a partita (top scorer della Openjobmetis), a cui aggiunge 3.2 rimbalzi e 3.1 assist di media in 28’ di impiego.    

 
 
Con il 39% dall’arco è il secondo miglior tiratore della squadra, dopo capitan Giancarlo Ferrero. L’ala titolare è il canadese di cittadinanza britannica Thomas Scrubb, nato a Richmond, nel distretto di Vancouver. Anche se nelle percentuali non è migliore del duo Avramovic-Ferrero, il classe 1991 – dall’arco - è indubbiamente lo specialista della squadra. Tiratore pericolosissimo quando in striscia, Scrubb, nella gara di andata disputata a Natale in quel di Masnago realizzò un clamoroso 6/6 da tre nel solo primo quarto di gioco, annichilendo Cantù. Con una media di oltre 34’ sul parquet è il giocatore più utilizzato da coach Caja, nonché uno di quelli con più minuti alle spalle di tutto il campionato. Minutaggio in cui il canadese riesce a mettere insieme 13.5 punti e 7.2 rimbalzi di media, rispettivamente secondo dopo Avramovic e dopo Tyler Cain in queste due specialità. Proprio Cain è il “cinque” titolare della OJM, americano di Minnesota. 31 anni il prossimo mese di giugno, il centro statunitense ha vissuto tre stagioni in Lettonia e - prima di sbarcare in Lombardia nell’estate del 2017 - tre in Francia, con in mezzo una strepitosa annata a Forlì, stagione 2013-’14, nell’allora Divisione Nazionale A Gold. Cain, che nel proprio palmarès può vantare due campionati lettoni vinti con il VEF Riga, è attualmente uno dei centri più decisivi di tutta la LBA. Secondo del campionato per rimbalzi (10.8) e secondo per percentuale realizzativa da due punti con un ottimo 63.6%. Per pochissimo non viaggia in doppia doppia di media, con 9.7 punti a partita. A chiudere il quintetto dovrebbe esserci l’ala forte Dominique Archie, tornato a completa disposizione di Caja dopo un infortunio all’anca destra. Veterano prossimo a spegnere 32 candeline, di recente anche Archie ha superato i 1000 punti in LBA, obiettivo raggiunto grazie anche all’ottima parentesi in quel di Capo d’Orlando. Quest’anno l’ala americana della Georgia sta segnando 12 punti di media, arricchiti da 4.5 rimbalzi di media.
 
VARESE, LA PANCHINA Non solo un quintetto di qualità. Coach Caja, infatti, può contare anche su delle rotazioni lunghe, grazie a giocatori di grande affidamento. Su tutti la guardia-ala belga Jean Salumu, arrivato a stagione in corso per sostituire a dicembre il partente Pablo Bertone. Nato tra le Fiandre Orientali e la provincia di Anversa, Salumu è l’elemento più utilizzato dalla panchina con circa 15’ di media a propria disposizione. MVP del massimo campionato belga nel 2018, primo e unico giocatore belga a vincere tale riconoscimento, Salumu è un perno importante della Nazionale del suo Paese. Con il Belgio l’esterno ha disputato ben 3 Europei, uno con l’Under 20 e due con la Nazionale maggiore. In 16 gare con la maglia di Varese ha fatto registrare 6.5 punti di media in LBA. È poi il turno del già citato Ferrero, in campo circa 14’ a partita. In questa stagione, la sua quarta in biancorosso, il capitano della Openjobmetis sta tirando con delle percentuali sbalorditive dall’arco (43.1%). Contro Cantù, l’ala nativa di Bra collezionerà la sua 120esima presenza con i colori di Varese. Anche per lui, così come per Salumu, sono 6.5 i punti di media. Con un minutaggio di poco inferiore, nelle rotazioni varesine viene poi Matteo Tambone, il quale realizza 4.4 punti di media in 13’ sul parquet. Nato in Austria ma cresciuto a Roma, Tambone è il playmaker di riserva della OJM, che consente di far rifiatare Moore e, all’occorrenza, anche Avramovic. “Pacchetto” italiani completato dai lunghi Antonio Iannuzzi e Nicola Natali, rigorosamente in ordine di minutaggio. Il primo, centro di origine campana che domenica – il giorno dopo il derby – compierà 28 anni, gioca in media poco meno di 10’. Natali, invece, gioca in media un pelo meno (8’) ma il suo contributo in termini di punti (3 a partita) è maggiore rispetto a quello di Iannuzzi (2.6). A chiudere il roster ci sono altri due italiani, Christian Gatto e Damiano Verri, entrambi però con un ruolo molto marginale e praticamente mai utilizzati in campionato da coach Caja.   

 
 
 
I PRECEDENTI Quello di sabato sera sarà il 143esimo derby tra Pallacanestro Cantù e Pallacanestro Varese che, in passato, si sono affrontate in scontri epici, scrivendo pagine su pagine di storia del basket italiano e non solo. Tuttavia, nei precedenti è avanti Varese con 87 vittorie, contro le 55 di Cantù. In terra brianzola, però, conduce Cantù con 39 successi contro i 30 dei varesini. La vittoria con lo scarto maggiore appartiene sempre ai biancoblù, un +35 toccato sia in casa che in trasferta. Le due partite risalgono a due periodi storici differenti, il +35 casalingo risale all’annata 1980-1981, quando l’allora Squibb Cantù sconfisse la Turisanda Varese 106 a 71. Con lo stesso risultato, ma a campi invertiti, la Cantù sponsorizzata Vertical Vision si impose a Masnago di trentacinque lunghezze sulla Casti Group Varese. Era la stagione 2004-’05.
 
INFO GENERALI Acqua S.Bernardo Cantù-Openjobmetis Varese è in programma per sabato 20 aprile alle ore 19:05 presso il “PalaDesio”, diretta del match sia su Eurosport 2 che su Eurosport Player. Radiocronaca su Radio Cantù 89.600 FM e streaming su radiocantu.com. Ad arbitrare l’incontro saranno i signori Carmelo Paternicò, Denis Quarta e Alessandro Nicolini. Nella gara di andata Varese si impose in casa con un convincente 89 a 71 finale. Il top scorer fu Thomas Scrubb con 27 punti (7/9 da tre), mentre ai canturini non bastarono i 19 punti di Frank Gaines. Intesa Sanpaolo, gold sponsor di Pallacanestro Cantù, sabato sarà match sponsor del derby. All’intervallo lungo di Cantù-Varese verranno assegnate 3 borse di studio a tre giovani cestisti del territorio per meriti sportivi e scolastici.