Caso Vildoza, la volontaria della Croce Rossa: «Scesa per spiegare, lui mi ha presa per il collo»

Tiziana D'Antonio è la volontaria che ha denunciato l'aggressione del cestista Luca Vildoza, e questa mattina ha parlato a La Repubblica ed. Bologna in merito a quanto sarebbe accaduto, dando la sua ricostruzione dei fatti che hanno portato all'arresto del giocatore della Virtus Bologna. "Io sono team leader soccorritore dell'ambulanza che era in servizio dalle 19.45. Siamo passati davanti al Palazzo dello Sport dopo la fine della partita di basket e ci avevano appena assegnato un codice giallo. Abbiamo fermato il mezzo in via Calori, con le 4 frecce, perché né io né l'autista dell'ambulanza sapevamo dove fosse la strada che dovevamo raggiungere. In quel momento abbiamo sentito il clacson e visto una Mercedes nera che voleva passare, come poi ha fatto. L'autista ci ha fatto il dito medio", ha esordito la volontaria della Croce Rossa. "Abbiamo messo in moto perché avevamo trovato le indicazioni che stavamo cercando, con le sirene e i lampeggianti, la Mercedes che in quel momento era davanti a noi si spostava da destra a sinistra frenando la nostra andatura. Abbiamo persino rischiato di tamponarla. Al semaforo sui vali, siamo passati noi davanti ma lui ha accelerato, l'autista mi ha detto: «Non possiamo andare avanti così, finiamo per fare un incidente». Allora io ho detto: «Fermati un attimo, gli spiego che siamo su un'emergenza»".
Il confronto - "Sono scesa dall'ambulanza. Io sono 1 metro e 60 e peso 54 chili, ho 55 anni, lo dico perché è chiaro che fisicamente non sono molto minacciosa. Mi sono avvicinata al finestrino, lui ha tirato giù il vetro e ha cominciato a farmi segno con la mano che noi guardavamo il cellulare. Parlava in spagnolo, la ragazza che era con lui in inglese. Io gli ho detto in un inglese maccheronico: "We are on emergency". A quel punto è sceso dall'auto». Quando ha aperto la porta mi ha attaccato al collo, mi ha alzato da terra, io ho cominciato a urlare, anche la donna alta e bionda che era con lui è scesa dalla macchina e mi ha tirato i capelli, avevo la coda, mi sono arcuata all'indietro. Gli altri volontari che erano con me hanno visto tutto, sono intervenuti, siamo riusciti a calmarli, nel frattempo i miei colleghi chiedevano l'intervento delle forze dell'ordine, io invece ho visto passare una pattuglia dei carabinieri e li ho fermati. Come mi sento? Mi sono trovata in una situazione che non avrei immaginato neanche nella peggiore delle mie fantasie. Io non conoscevo questo atleta, dopo mi hanno detto che guadagna 4 milioni di euro. Io guadagno 25 mila euro all'anno, faccio la volontaria, ho agito in scienza e coscienza, non mi farò rovinare la vita da una vincenda in cui io sono la vittima. Credo nei valori della Croce Rossa e mi sembra che si sia perso il senso della civiltà".