Abass, il Balotelli dei canestri azzurri

Fonte: TUTTOSPORT
Abass, il Balotelli dei canestri azzurri

IL VOLTO dell'Italia del terzo millennio, certamente più vicino alla società aperta e multietnica, è rappresentato anche nello sport. Mario Balotelli è stato l'esempio più lampante ma non l'unico, e anche il basket racconta una storia per alcuni versi simile. Le origini di Abass Awudu Abass sono ghanesi (di padre) e togolesi (di madre), e come Balotelli anche il 2.00 è cresciuto in Lombardia, a Ca-merlata, frazione di Como. Da dove è partito per gli Europei Under 20 di Slovenia, la sua prima volta in azzurro, dove l'Italia ha sfiorato la qualificazione ai quarti di finale. Un traguardo sfumato ieri, con il ko contro la Lettonia, mentre martedi sera Abass aveva fatto sognare gli azzurrini: con 24 punti e 12 rimbalzi, il 19enne aveva firmato il successo contro gli spagnoli campioni in carica (un anno fa a Bilbao superarono in finale proprio l'Italia dei Melli e Gentile). E prima, l'Italia aveva superato la Lituania campione del mondo. ELEZIONI La super-prova contro la Spagna è stata il coronamento di un sogno per Abass, che da tanto tempo desiderava la maglia azzurra. Perchè l'orgoglio di essere italiano, il giovane lombardo lo ha sempre mostrato. Lo dice la rapidità con cui ha chiesto e ottenuto la cittadinanza italiana una volta compiuti i 18 anni (iter che riguarda i cittadini nati qui da genitori stranieri) e lo ha confermato anche un altro fatto-extra sportivo. Nelle ultime elezioni comunali di Como, infatti. Abass è stato il più giovane candidato al Consiglio Comunale del capoluogo, all'interno della lista civica "Amo la mia citta". CANTÙ Per Abass, l'esperienza in Slovenia è stata una chiusura del cerchio: nell'Under 20 azzurra ha trovato quel Pino Sacripanti che allenava Cantù ai tempi in cui Abass si trasferì nel club due volte campione d'Europa. "Ricordo che fui coinvolto direttamente nel suo reclutamento dal vice allenatore Brienza. Abass aveva 13 anni e veniva dall'Antoniana Como» spiega Sacripanti, oggi tecnico di Caserta. Parliamo di un ragazzo con potenziale elevato, perché all'atletismo unisce la capacità di giocare in tre ruoli, dalla guardia all'ala forte. E poi è una persona seria, pacata, educata, per fare il salto di qualità deve capire che gare come quella contro la Spagna non possono essere un exploit ma devono rappresentare quasi la regola, se ci mette sempre quella grinta, farà strada». «Forse nemmeno lui sa dove può arrivare - aveva detto Gianni Lambruschi, responsabile del vivaio di Cantù - perché è un ragazzo con la testa sulle spalle e ha una famiglia che lo supporta». E nel club brianzolo c'è anche il fratellino Samir. classe 99. MULTIETNICITA' Abass ora sogna di arrivare un giorno alla Nazionale A. " Per fare strada - ha sempre detto - devo migliorare il tiro. Ho sempre sognato di diventare un giocatore professionista». Accanto ad una promessa del basket italiano, ritrovatosi leader di una Nazionale (annate 1992 e 1993) priva di Alessandro Gentile e del piemontese Amedeo Della Valle, c'è anche l'elemento dell'unione tra varie etnie. «E questa Under 20 azzurra è un bell'esempio - conclude Sacripanti - abbiamo portato in Slovenia Abass e Mohamed Touré, e se non avesse avuto problemi fisici ci sarebbe stato anche il biellese Eric Lombardi, sarebbe stata la prima Nazionale italiana con tre giocatori di colore. La multietnicità che viene da una società allargata è un fatto acquisito, è un segnale positivo per il nostro movimento». 

MIRCO MELLONI