Gianluca Basile e il basket anti-sistema dei tiri ignoranti

Fonte: La Repubblica - Cosimo Cito
Gianluca Basile e il basket anti-sistema dei tiri ignoranti

Gianluca Basile, l'ultimo grande della pallacanestro italiana, se la vede scivolare "nel cesso" e l'unica filosofia del basket che conosce è la voglia di mangiarsi il pallone. Nell'intervista a La Repubblica, ecco alcune delle sue considerazioni su difesa e tiro, le armi per le quali è divenuto famoso.

Chi è stato in campo, Gianluca Basile? «Un istintivo che sapeva ragionare. So che è una contraddizione. Sono stato una contraddizione».

Lei, l’inventore dei tiri ignoranti. «Una bella storia, nata in stanza con Andrea Meneghin. La definizione, dico. A noi, malati di calcio, piacevano i mediani spaccagambe. Quei giocatori che facevano legna, che intervenivano con “ignoranza” sulle caviglie. Ignoranti, ci piaceva l’aggettivo».

Portato nel basket suona così: tirare da casa, senza alcuna logica, e segnare. «Rinunciare alla logica, talvolta, è uno dei modi per evadere dal sistema. Tirare senza senso, forzare, è la riserva indiana del talento. A noi europei non piace e a me piaceva da morire. Ma posso aggiungere che il basket, senza un sistema, non esiste. 0 meglio, esiste: è il basket Nba».

Così, contro la Lituania, nella notte infinita delle 16 triple che valse la finale olimpica 2004, l’Italia vinse andando contro la sua natura? «Tutti, di quella partita, ricordano i nostri tiri ignoranti. I miei, quelli di Galanda, di Pozzecco: ma non l’incredibile lavoro difensivo. Tirare senza logica era come un premio che c’eravamo guadagnati difendendo come matti, buttando il sangue. Si creava un vantaggio psicologico, per esempio, rubando la palla, stoppando. Arrivati al tiro in fiducia, con la consapevolezza di aver guadagnato un “vantaggio”, la palla fortunatamente ci seguiva fino alla retina. In Europa spesso è così».

Giocatori "ignoranti" in giro per il mondo? «Diversi. Curry è uno che esce dal sistema e tira, senza pensarci troppo, e ha una meccanica di tiro incredibile, il suo rilascio della palla è spaziale!».