Le regole, le eccezioni, i silenzi colpevoli: tutto un mondo intorno al Tam Tam Basket

09.11.2019 13:30 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Le regole, le eccezioni, i silenzi colpevoli: tutto un mondo intorno al Tam Tam Basket

Massimo Antonelli del Tam Tam Basket ha fatto il mea culpa in un post su Facebook (qui): non ha iscritto nelle forme corrette di prassi la squadra al campionato utilizzando la consueta procedura online, ma ha scritto una normale "lettera" chiedendo iscrizione e deroga per il fatto di aver tesserato solo ragazzi stranieri. E non esistendo nessuna domanda di iscrizione, il TAR non ha potuto altro che prendere atto che non c'era argomento su cui prendere una decisione.

Antonelli scrive pure di essersi confrontato con dirigenti FIP ma nessuno gli aveva contestato l'irritualità della richiesta, né il fatto che nella delibera FIP in cui è stata negata l'iscrizione fosse stato segnalato che non era stata seguita la corretta procedura che si deve utilizzare.

Infatti nella delibera n. 139/2019 del Consiglio federale del 21 settembre 2019 si legge:

"la richiesta pervenuta in data 29 agosto 2019 dalla Società Tam Tam Basketball ASD (cod. 054855) ed avente ad oggetto la possibilità di disputare il Campionato Under 16 maschile Eccellenza a.s. 2019/2020 iscrivendo a referto solo ed esclusivamente atleti in deroga a quanto previsto all’articolo 51 comma 2 del Regolamento Esecutivo Gare (... e giù l'elenco delle ritenzioni, delle prese d'atto, delle considerazioni ponderose...) delibera di non accogliere l’istanza presentata dalla Società Tam Tam Basketball ASD (cod. 054855) in data 29 agosto u.s. per i motivi in premessa indicati."

Le carte si scrivono a seconda dell'interlocutore, evidentemente. Perché la FIP abbia deliberato su una richiesta che per come era stata formulata era irricevibile e alla quale si sarebbe dovuto rispondere al mittente di utilizzare i canali corretti di iscrizione per aver diritto a una risposta rimarrà un mistero. Proprio nella dicitura "richiesta pervenuta" in luogo di "iscrizione effettuata" si capisce chiaramente che l'estensore della delibera fosse a conoscenza della irregolarità!

Ma il problema è un altro. E' giusto che esista una regola, discutibile e suscettibile di cambiamenti, per controllare il flusso di atleti nelle giovanili. Non è nostra intenzione di contestare la regola. E' proprio per questo che esistono le eccezioni. E la FIP, nello stesso Consiglio federale, dimostra di saperle usale "cum grano salis" per aggiustare le posizioni di alcuni atleti (delibera n. 132/2019), segnatamente Molino Benedetto, Viola Leonardo, Pala Andrea e Picarelli Matteo Italo che non hanno potuto conseguire la formazione italiana in 4 anni perché cresciuti all'estero seguendo la famiglia.

Ma evidentemente per un tema scabroso di rilevanza nazionale è meglio non prendersi responsabilità. Un maligno direbbe che con questa politica ondivaga sul tema del razzismo non è conveniente esporsi e comunque che l'Antonelli si è condannato da solo - con i suoi errori burocratici - a perdere la battaglia.

Direte voi: la guerra, non la battaglia. Tardivi come al solito, i giornalisti della carta stampata ieri si sono svegliati e oggi diversi giornali raccontano la vicenda. Adesso occorre che qualche politico, meglio se trasversale, la cogliesse al volo, magari sull'onda della scorta alla signora Liliana Segre. Chissà... è assai probabile che alla FIP non dispiacerebbe essere "costretta" a far disputare al Tam Tam basket il campionato a cui avrebbe avuto intenzione di iscriversi. Noi optiamo per la battaglia, speriamo che la stampa ci segua.