Il siluro a Charlie Recalcati: dov'era il Presidente Petrucci?
La vicenda dell’esclusione di Carlo Recalcati dallo staff tecnico della Nazionale Italiana di pallacanestro maschile è l’ennesimo fallimento della nostra Federazione. E del suo Presidente.
Primo: va bene lavorare d’anticipo ma chi ha sancito che saremo all’Olimpiade di Parigi 2024 nel torneo di pallacanestro maschile? Certamente il CIO ha chiesto a tutti i Comitati Olimpici di ridurre al minimo le delegazioni per ridurre le spese partendo anche da lì. Ma almeno avremmo potuto aspettare di qualificarci. O no? Ovviamente qui a PB facciamo il tifo da ultrà perchè questo accada sia chiaro.
Secondo: perché una cosa così importante l’ha comunicata l’allenatore della Nazionale e non il Presidente o il Direttore Generale se c’è ne è uno? Non si poteva organizzare a metà della gara con la Turchia un momento di festeggiamenti più adeguato a quello che “Charlie” è stato per la nostra pallacanestro? Ai più sprovveduti – la maggioranza – vale la pena di ricordare che Recalcati è l’ultimo allenatore ad aver portato a casa medaglie con la Nazionale maschile: bronzo europeo nel 2003 ed argento olimpico nel 2004. Forse si poteva invitare Fausto Maifredi, allora Presidente della Fip, oggi presidente onorario della Federazione su idea ed atto di Petrucci nel 2016.
Invece il siluramento è avvenuto in campo tra il primo e secondo quarto, con una medaglietta, nemmeno una targa accidenti!con un abbraccio di Pozzecco e della squadra, la maggior parte della quale non sa nemmeno chi è stato Recalcati data la giovane età. Una scena orribile ed ingiusta per un uomo, prima che per un allenatore, che ha fatto tanto, anche da giocatore, per la maglia azzurra.
Ve la immaginate una cosa del genere in America? La partita interrotta anche un po' più del tempo tra secondo e terzo quarto, banda musicale, majorettes, musica, un filmato straordinario, un presentatore impeccabile, il commissioner NBA, Adam Silver e Val Ackerman, presidente di USA Basketball (la federazione) a premiare con una targa con incisa una motivazione Chuck Daily, l’allenatore del Dream Team del ’92 che riportò gli USA in alto dopo le delusioni olimpiche dell’88 e mondiali del’90? Avrebbero fatto una festa della quale tutti si sarebbero ricordati, commossi ma felici. L’ennesima dimostrazione che come dice un amico di Pianeta Basket, “questi non son del mestiere”.
Ed allora però, che ci stanno a fare su quelle poltrone? E chiedono anche di essere rivotati? Ma per favore…