A2 F: il Campionato più bello che c'è, Girone B
FAENZA – MATELICA 61-54
Ultimo impegno dell'anno, e si affrontano due squadre che, a mio parere, sono molto forti, ma con risultati diversi. Matelica vuole vincere per confermare il primo posto in classifica, anche se in compagnia di Alpo, mentre Faenza vorrebbe ritrovare la vittoria dopo cinque sconfitte nelle ultime sei partite.
Si parte con delle brutte notizie, in casa Faentina: manca la regista Bazan (purtroppo per tutta la stagione), mentre per Matelica sono ben tre le defezioni: Gramaccioni, Bonvecchio e la giovane Offor. Si parte subito con uno show di Bacchini, suoi i primi sette punti per le ospiti (ma purtroppo per lei, nel resto dell’incontro arriverà solo a 9). Inizio che faceva supporre che le faentine iniziassero da dove avevano interrotto, ma stavolta mettono l’anima in campo e, con una difesa a dir poco arcigna e tre stoppate clamorose, arginano la partenza delle marchigiane, che sono sorprese da tanto agonismo e lasciano il quarto nelle mani di Faenza, che lo chiude in vantaggio 18-15.
Il secondo quarto inizia sempre con lo stesso agonismo, ma stavolta le straniere di Matelica si fanno sentire e riportano in vantaggio le ospiti, costringendo coach Seletti a chiedere time-out. Si riparte, ma anche Matelica alza il ritmo della difesa. Sembrano due pugili che se le danno di santa ragione, ma il risultato rimane invariato, con le ospiti in vantaggio di un solo punto a metà partita: 34-35.
Si torna in campo, ma il gioco non cambia: regna l’estrema confusione sul parquet, palle recuperate e poi perse, infrazioni di passi, tiri sbagliati e passaggi a vuoto. Sarà il quarto con il minor punteggio di tutta la partita. I primi punti arriveranno solo dopo tre minuti; il ritmo è talmente alto che gli arbitri sembrano perdere la Trebisonda. Si segna col contagocce, e saranno solo 6 le gocce per Matelica, mentre Brrzonova, con un tiro da tre a tabella, porta la sua squadra a fine quarto sul +5, 46-41.
Ultimo quarto decisivo: le marchigiane, complice la panchina corta, sembrano avere il fiato corto, e ne approfitta Faenza, che, ancora con Brrzonova, arriva al +9. Qui coach Matassini vede il pericolo e chiama il time-out. Ordina alle sue ragazze di schierarsi a zona, mossa azzeccatissima. Faenza, in attacco, va in confusione, Bacchini, e soprattutto Chiovato (buona la sua prova con 19 punti, sarà l’unica della sua squadra a finire in doppia cifra), riportano sotto Matelica, che è ora a -2. Sembra un’altra partita, ma arriva la contromossa e un time-out di Seletti. Ora è una norma non scritta, ma sempre applicata: se una squadra chiama la sospensione per trovare schemi contro la zona, il coach avversario rientra con una difesa diversa, e infatti Matelica torna alla difesa individuale. Giusto o sbagliato, sta di fatto che la partita ritorna sui ritmi precedenti, e le marchigiane non ne hanno davvero più. Onela (una prestazione da "albero di Natale", in quanto si accende e poi si spegne, ma alla fine con un +18 sarà la miglior realizzatrice fra le faentine) e Ciuffoli, buona anche la sua prestazione, riporteranno le padrone di casa sul +7. Un tiro da tre di Guzzoni a tabella metterà fine alla partita.
Faenza torna alla vittoria, con due punti che sono ossigeno puro. Se poi riuscirà a mantenere questo agonismo nelle prossime partite, magari con più ordine in attacco, ritornerà sicuramente nei piani alti che le competono.
Stop doloroso per Matelica, che perde la testa del campionato proprio all'ultima gara del girone di andata, ma con tante assenze pesanti, non credo che si potesse fare di più.
ALCAMO – RAGUSA 67-74
Finalmente ritorna un derby siciliano fra squadre che vengono da due sconfitte infrasettimanali.
Alcamo deve continuare il suo percorso di crescita per puntare alla parte alta del tabellone, mentre Ragusa deve assolutamente cancellare la disfatta di Matelica.
Partono meglio le padrone di casa, che si portano subito sul +5, con Mielacna (autrice alla fine di 13 punti) in evidenza in questo frangente. Ragusa stenta a trovare ritmo per avvicinarsi alle padrone di casa e, sul -6, coach Buzzanca chiama un time-out molto proficuo, visto che Stroscio (chiamata Struscio dal telecronista), con 5 punti di fila, annulla il vantaggio e costringe coach Ferrara a sua volta a chiamare un time-out.
Partita equilibrata finché Mazza porta in vantaggio le ospiti per la prima volta, quindi il quarto si chiude sul 16-17.
Inizio del secondo quarto: Ragusa tenta l'allungo, ma Alcamo, con la sua play impronunciabile Kraujanite, si riporta sotto. Tuttavia, sono azioni personali del talento lituano che, pur portando alla fine 18 punti sul proprio carniere, non si dimostra così decisiva come in altre occasioni. Il vantaggio di Alcamo, però, è un fuoco di paglia, perché Ragusa si fa sotto, complice una difesa di burro delle padrone di casa, e metà gara si chiude sul 37-40 per le ospiti.
Si torna sul parquet dopo il riposo, ma cambia poco: solita difesa molle delle alcamesi, che anche in attacco non riescono più a segnare. Solo Tempia con un tiro da tre interrompe il digiuno, ma è poca cosa, e sul 37-45 la panchina di Alcamo chiama il time-out, che cambia difesa, portandosi a zona con buoni risultati. Ma in attacco ancora non si segna, finché alla fine del quarto, come per incanto, si svegliano le straniere di Alcamo, supportate da Mitreva, e piazzano un parziale micidiale che le porta addirittura a chiudere in vantaggio il quarto 52-51.
Per la verità, non è solo merito delle padrone di casa, ma le ragusane sembrano spegnersi, vanificando tutto quello che di buono avevano fatto. Forse si affacciano i fantasmi marchigiani?
Nell'ultimo e decisivo quarto, il risultato è in equilibrio: le squadre si sorpassano a vicenda, ma solo di un punticino, fino a 4:30 dalla fine, quando Moriconi (decisamente MVP) decide che i fantasmi non esistono e infila la retina da tutte le posizioni, portando a casa un derby piacevolissimo e molto intenso.
Ragusa torna alla vittoria e, aspettando il ritorno del suo capitano, si prepara per la corsa ai playoff. Certo, vanno eliminati quei cali di tensione che troppo spesso rovinano il lavoro fatto.
Alcamo esce sconfitta di fronte al suo meraviglioso pubblico. Coach Ferrara dovrà rivedere la fase difensiva, molto lacunosa in questa partita. A mio modesto parere, le troppe rotazioni fatte, dando minutaggio a tutte, non portano sempre ad affrontare, soprattutto i minuti finali, con la migliore formazione. Ma questo è solo un mio modesto parere.