Femminile: Silvia Pastrello, umiltà divertimento e responsabilità...

La giocatrice di San Martino di Lupari, miglior Under 22 dello scorso campionato, ha le idee chiarissime sul suo percorso di crescita, senza fretta
01.01.2023 10:43 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Femminile: Silvia Pastrello, umiltà divertimento e responsabilità...

Data di nascita: 24 febbraio 2001. In serie A1 da quattro anni. Un oro Under 18 ed un argento Under 16 con le Nazionali giovanili da capitana delle squadre. Votata come la miglior Under 22 del campionato scorso ed insignita del Premio Reverberi. Da sesta giocatrice al quintetto titolare in brevissimo tempo. In sintesi, e forse anche con poca giustizia, ecco il ritratto di Silvia Pastrello, guardia, ala piccola ma anche forte di San Martino di Lupari. Ed allora facciamo giustizia

Pastrello al quarto in serie A1 come si sente?

Vorrei dire che il primo anno, quello a Lucca lo conto poco poco perché mi sono infortunata dunque diciamo che sono al terzo ed in realtà al secondo vero con tanti minuti in campo. Mi trovo bene, devo dire che comincio ad abituarmi sempre di più a certe cose. Al campionato in generale, alle trasferte, alla diversa pressione che si sente. Mi manca molto però per dire che sono perfettamente a mio agio nel senso che mi serve più velocità, devo migliorare certe letture, lavorare sul tiro. Però il percorso spero sia lungo quindi un pezzo alla volta”.

Il suo allenatore nelle Nazionali giovanili con cui ha vinto l’oro nel 2018, Roberto Riccardi, ha detto :” Una giocatrice capace di crescere un poco ogni anno trasformando il suo modo di giocare in maniera efficace, da farlo sembrare semplice ....e non lo è. Io l'ho conosciuta giocatrice da soluzioni al ferro e già la prima estate in nazionale aveva provato a trasformarsi in esterna pura, poi è diventata anche tiratrice da 3 affidabile e poi ancora passatrice efficace. L'ho conosciuta atleta forte, gran difensore, ma è diventata anche, mantenendo le sue caratteristiche, capace di essere fantasiosa anche nelle soluzioni, verticale e concreta. Credo siano doti caratteriali non indifferenti quelle che la spingono ogni volta a migliorarsi, a voler crescere. In più mai bizzosa , mai polemica , sempre educata”. Quanto si ritrova in queste definizioni?

Grazie Roberto!!!Mamma mia quanti complimenti, ovviamente mi piacciono. Devo dire che io sono molto severa con me stessa e tante lodi a volte mi mettono in difficoltà, ma sì mi ritrovo specie nella questione del carattere: il mio primo obiettivo è sempre quello di non accontentarmi e migliorare, giorno per giorno. Per esempio il Premio Reverberi, un riconoscimento che non mi aspettavo, è stato bellissimo ma so bene che è più facile sorprendere che confermarsi, per me è uno stimolo a lavorare ancora di più per crescere. Cerco di non pensarci, di non adagiarmi e di andare avanti”.

Lei racconta che quello col basket è stato un colpo di fulmine. Come è andata?

Sono cresciuta in una famiglia dove il calcio la faceva da padrone. Mio padre ed i miei cugini hanno giocato anche a buoni livelli. Alle elementari avevo una maestra che ogni mese ci faceva provare uno sport diverso con l’aiuto di istruttori delle varie federazioni. Quando è stato il mese del basket ho detto ai miei che quello era lo sport che volevo fare. E da lì è partita la mia carriera: Team 78 Martellago (con cui ha vinto due scudetto giovanili, ndr), Lucca e San Martino”.

Divertimento e responsabilità sono due concetti che ritornano nelle sue riflessioni sul basket…

“Io mi diverto tantissimo a giocare a basket, altrimenti non sarei qui e non avrei voglia di fare i sacrifici che faccio e che fanno tutti gli atleti per giocar a questo livello. La responsabilità nasce dal fatto che dopo le stagioni difficili a Lucca sto imparando che sono in grado quando serve a prendermi la squadra sulle spalle, a poter essere importante per le mie compagne e per la crescita della squadra. Non è ancora una maturazione definitiva ci mancherebbe però credo di essere sulla strada giusta. Ma ripeto, senza divertimento nulla sarebbe possibile”.

Se avesse un’estate libera da impegni cosa farebbe?

Che sogno! Il mio piano, al quale sto lavorando da un po' è quello di andare in America. Base a New York e poi via per tutta la costa ovest degli Stati Uniti. Mi servirebbe un po' di tempo ma per adesso rimane lì nel cassetto”.

Anche perché adesso c’è anche l’aria della Nazionale senior per lei…

Altra situazione del tutto inaspettata così presto. Ma una sensazione bellissima, straordinaria, un onore che ho già conosciuto nelle giovanili, ma quando metti la maglietta della senior è come se pesasse di più. Sono prontissima, a proposito del discorso di prima, a “sacrifcare” tutte le mie prossime estati pur di onorare altre chiamate in azzurro se arrivassero”.

Pastrello e dopo il basket?

“Per adesso non ci penso molto. Sto studiando Economia e commercio all’università, per prepararmi il piano B. Ho in testa che se dovesse capitare l’opportunità di andare a giocare all’estero la coglierei al volo, così come mi piacerebbe un giorno giocare in uno dei top club italiani – ma a San Martino sto benissimo – e tutto senza ansia o fretta di crescere. Un passo alla volta”.

PS: qui le altre interviste alle protagoniste del campionato Mariella Santucci, Costanza Verona, Vittoria Allievi, Gaia Gorini.