A1 Femminile: quello che le statistiche dicono, anche se...

Dopo un terzo di campionato qualche spunto di riflessione dai numeri delle prime otto della classifica, anche se qualche obiezione si può fare
07.11.2022 17:07 di Eduardo Lubrano Twitter:    vedi letture
A1 Femminile: quello che le statistiche dicono, anche se...

Fosse un pezzo serio il titolo dovrebbe essere “Quello che le statistiche NON dicono” facendo anche in questo caso il verso ad una famosa e bellissima canzone di Fiorella Mannoia (per chi volesse risentirla o non la conoscesse, ecco qui). Invece essendo un pezzo semiserio, il titolo suggerisce esattamente quello che vuole raccontare: le cifre non sempre dicono la verità sulle squadre o sulle giocatrici, ma spesso a leggerle bene rivelano cose molto interessanti.

Intanto la base. Siamo alla settima giornata sulle 26 previste della stagione regolare. Nulla per dare giudizi di qualunque tipo, abbastanza per cominciare a farsi un’idea – è poco più di un terzo di campionato – di cosa stiamo vedendo. Obiezione: sin qui gli unici incontri tra le prime quattro della classifica sono stati quelli della II^ giornata tra l’Umana Reyer e la Molisana Magnolia Campobasso (80 a 68) e della IV^ tra Famila Schio e Virtus Segafredo Bologna 76 a 71. E vediamo allora la classifica, premettendo che questo pezzo si riferisce a quelle che dopo la VII^ giornata sono le prime otto: Schio e Venezia 14 (zero sconfitte), Bologna 12, Campobasso-Geas e Sassari 10, San Martino di Lupari 8 e Ragusa 6.

Cosa viene fuori allora dall’analisi delle cifre? Prima di tutto che Cecilia Zandalasini è la giocatrice italiana che ha i numeri migliori: è la prima tra le realizzatrici con 15,8 punti a gara; la sesta italiana per percentuale nel tiro da 2 col 61%; l’ottava in quella da 3 col 42,4% (Francesca Dotto è la prima in assoluto col 50 per cento) e la terza per assist con 4,6 a partita, dietro Zanardi e Santucci, due playmaker. Tra le italiane inserite nelle prime 20 di ogni categoria dal servizio statistiche della Lega Basket Femminile.

Servizio dal quale viene anche fuori che la Virtus Bologna è la prima per punti segnati, 86,6 (con Venezia ad 82,3 e Schio a 78,3), per la percentuale da 2, 57% e da tre, 40%. La quinta nei rimbalzi totali con 37,7 (Crema e Ragusa guidano la categoria dei rimbalzi offensivi con 119 ed 11,3), la seconda negli assist con 19,6 e la sola sopra i 100 (103,4) nella valutazione. Ah…anche la seconda ai tiri liberi dove segna con il 77 per cento (Brescia è prima con il 78%). Bene poi?

Poi c’è un calcolo che la Lega ancora non fa (ma ci stanno lavorando) che riguarda i punti subiti dalle prime otto della classifica e la differenza tra punti segnati e subiti in ogni gara. La miglior difesa è quella di Schio che concede appena 58,2 punti alle avversarie poi c’è Bologna con 62,5, Venezia che si fa segnare 62,7 ad ogni partita, Campobasso che ne prende 64,5, Sassari 65,2, Geas 66.7, Ragusa 69, 4 e San Martino di Lupari che subisce 71,8 punti ogni 40 minuti.

Nel differenziale tra punti fatti e punti subiti ogni gara c’è più di ogni altro la differenza tra le prime 3 ed il resto del gruppo: Bologna vince le sue partite con uno scarto medio di 24,1 punti, Schio di 20,1, Venezia di 19,6. Poi c’è Ragusa che sta a 7,3, Sassari a 6,8. Geas sta ad un punto e spiccioli, mentre Campobasso e San Martino di Lupari sono sotto di poco.

Bello? Forse. In realtà le cifre non tengono conto di tanti fattori. Uno su tutti. Se una squadra gioca - mi suggerisce un amico coach -  a ritmo controllato e quindi ci sono pochi possessi è chiaro che subirà meno punti. Se una squadra gioca a mille all’ora ci saranno più possessi e più punti subiti. Allora la cifra da considerare sarebbe punti subiti per “possesso difensivo”. Ma per ora i numeri che abbiamo a disposizione sono questi. Noi di PB e la Lega ci stiamo attrezzando per migliorare.