Sandro Gamba: "La sfida europea tra Olimpia e Virtus ha un sapore speciale"

Sandro Gamba: "La sfida europea tra Olimpia e Virtus ha un sapore speciale"

Ancora una volta, settimana dopo settimana, arrivano le considerazioni di Sandro Gamba sulle pagine dell'edizione milanese de La Repubblica.

Prima di pensare al presente, mi concederete uno sguardo al passato. A un altro pezzo della famiglia che se n'è andato, Giandomenico Ongaro, che è mancato l'altra notte. Era un po' più giovane di me, giocava ala nel Simmenthal, ottimo atleta, ottimo difensore, attaccante discreto: non pericolosissimo ma quando capitava l'occasione sapeva sfruttarla. Era uno di quegli uomini squadra che quando li metti dentro magari non suscitano boati di ammirazione, ma sapevi sempre cosa potevano darti, e te lo davano sul serio.

Com'era lui: in allenamento, in partita e nella vita, puntiglioso tanto da studiare e diventare un eccellente ingegnere meccanico, mestiere che lo portò per vent'anni negli Stati Uniti dopo il basket che era stata un po' la sua culla, visto che suo padre era il custode del palasport della Fiera, in piazza VI Febbraio. Aveva origini popolari ed era un ragazzo bravissimo, educatissimo, siamo sempre rimasti amici. C'era sempre quando l'Olimpia organizzava una cerimonia o un ricordo. E mi mancherà.

Ripenso adesso allo spirito di Ongaro quando ripasso mentalmente la partita che ho visto al Forum contro il Reai Madrid. Pensavo al suo darci dentro, al suo essere sempre in partita e lo paragonavo a quest'Armani che in Eurolega fa ancora fatica. Perde vernice strada facendo, si appiattisce: le manca ancora il cambio di ritmo, non riesce a dare l'accelerazione giusta, quello sprint di energia che ti fa prendere il nemico sotto braccio, e fa pure fatica quando il motore deve marciare con i giri bassi.

Tutto questo fa perdere continuità all'Olimpia, e non dipende certo dalla qualità del suo parco giocatori, e tanto meno dalle capacità di Ettore Messina. Manca qualcosa per sfruttare la fisicità e l'intelligenza che ha a disposizione. Non so se la scintilla arriverà dal derby europeo contro la Virtus di Sergio Scariolo ma sono molto curioso e impaziente di studiarmi la sfida dal parterre.

Le sfide tra le italiane in coppa hanno sempre, fin da quando facevo il secondo a Cesare Rubini, un sapore speciale e diverso dai match di campionato, anche di cartello. Perché in Europa hai anche il carico di rappresentare l'eccellenza italiana, magari con meno tempo per preparare la partita infrasettimanale, e alla fine l'intensità è diversa, più alta, più elettrica. Milano parte dal leggero vantaggio dell'abitudine al doppio impegno contro l'eccellenza del basket. Sia capace di sfruttarlo.