Olimpia squadra pragmatica VS Virtus squadra emozionale

Olimpia squadra pragmatica VS Virtus squadra emozionale

(di Carlo Fabbricatore). I Play-off hanno sancito la meritata vittoria della Virtus Bologna che ha battuto Milano con un secco 4 a 0. Di questa serie finale quali saranno le immagini che resteranno maggiormente impresse nella mente?

Virtus
1) La leadership di Pajola su entrambi i lati del campo: ottimo in difesa ed estremamente efficace
in attacco dove ha sempre spinto la squadra in transizione. Fantastica la sequenza difensiva di
gara tre dove ha minato la sicurezza di un campione come Rodriguez.
2) La capacità di lettura del gioco di Markovic straordinario a fare la cosa giusta nel momento
giusto. Quante guardie sono in grado di garantire il suo numero di rimbalzi e la sua duttilità
difensiva? Da due sue giocate difensive sono nato gli allunghi di gara tre e quattro.
3) L’arte, sì l’arte, di Teodosic che ha dipinto in campo capolavori. I suoi passaggi ai centri e gli
scarichi alle ali sono semplicemente fantastici. MVP: non serve aggiungere altro.
4) La lucida follia di Belinelli che “ha messo” tiri importanti nei momenti topici. Era stato preso
per questo e questo ha fatto.
5) La semplicità di Ricci che senza fronzoli ha sempre offerto prove solide sia in attacco che in
difesa.
6) Le letture chirurgiche di Weems sempre pronto sugli scarichi sia dal lato forte che debole.
Ottimo anche in difesa.
7) La faccia giusta di Abass.
8) La sfrontatezza di Alibegovic.
9) L’atletismo di Gamble e Hunter che hanno presidiato l’area e sporcato i tiri degli esterni anche a
costo di qualche fallo sulle uscite in aiuto.
10) La difesa straordinaria della Virtus sugli esterni e la capacità di riempire l’area.
11) La consapevolezza dell’orgoglio serbo di Djordjevic.

Olimpia
1) La poca reattività fisica della squadra.
2) La poca precisione al tiro da tre anche su tiri aperti.
3) La sensazione di non essere mai veramente in partita anche quando era avanti nel punteggio.
4) Il ritmo piatto senza mai cambi di intensità.
5) La difesa che solo in alcuni momenti è stata efficace.
6) I troppi canestri facili concessi in situazione di transizione.
7) Il gruppo italiano milanese soverchiato da quello italiano bolognese.
8) Le guardie “messe sotto” da quelle virtussine.
9) I centri travolti dall’atletismo degli avversari.
10) La poca transizione offensiva: quasi sempre l’Olimpia ha giocato contro la difesa schierata della
Virtus.
11) Quando si perde viene bocciato tutto il gruppo che necessita di un’analisi strutturale
approfondita.

Chiave di lettura

La squadra emozionale ha superato i suoi limiti vincendo mentre quella pragmatica è rimasta nei suoi limiti senza riuscire a cambiare il trend negativo.

La Virtus ha giocato con orgoglio e sfrontatezza e ha dato l’impressione di avere siglato un patto con il suo coach. Attenta Virtus a non distruggere il grande lavoro svolto dal tuo allenatore e il gruppo che si è creato: le dichiarazioni post finale fanno presagire qualche problema tra le parti.

L’Olimpia non deve aggrapparsi al numero enorme di partite disputate per giustificare la sconfitta: la squadra era stata “pensata” per arrivare fino in fondo in tutte le manifestazioni. Personalmente rifletterei su alcuni giocatori che si sono eclissati nei momenti topici.

Onore alla Virtus che è rientrata nell’Olimpo del basket.

Buona Pallacanestro a tutti
Venezia Giulia Land of basketball
Carletto Fabbricatore