Italia, verso la Pasqua in rosso: le nuove ordinanze fino a tutto aprile

Italia, verso la Pasqua in rosso: le nuove ordinanze fino a tutto aprile

Sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato nuove ordinanze per contrastare la pandemia di covid-19, che vanno in vigore da lunedì 29 marzo (per il Lazio a partire dal 30 marzo) e dureranno almeno fino al 6 aprile, il martedì dopo Pasqua.

Indice Rt in peggioramento. La revisione delle restrizioni è stata decisa dopo che l’indice Rt (quante persone possono essere contagiate da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo) è passato a 1,08 contro l’1,16 della scorsa settimana, secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della salute.

Tutti rossi a Pasqua. Fino al 30 aprile non sono previste zone né gialle né bianche ma solo rosse o arancioni. Durante le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, tutta Italia sarà comunque in zona rossa, con spostamento consentito all’interno della stessa regione a un massimo di due persone e una sola volta al giorno, tra le ore 5 e le 22. Dopo Pasqua asili nido, elementari e prima media saranno aperte anche in zona rossa.

Il dettaglio 1: Zona rossa

Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, provincia autonoma di Trento, Valle d’Aosta, Veneto

Sono vietati gli spostamenti tranne quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazione di necessità. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Per spostarsi serve l’autocertificazione.

Il 3, 4 e 5 aprile, i giorni di Pasqua, si potrà fare visita a parenti e amici. Lo spostamento verso le abitazioni private è consentito solo a due persone e una sola volta al giorno, tra le ore 5 e le 22. Si possono portare con sé i minori di 14 anni, persone con disabilità o non autosufficienti. Serve sempre l’autocertificazione.

Lo spostamento verso una seconda casa è consentito, insieme al nucleo familiare. Alcune regioni hanno emesso ordinanze che lo vietano.

Chiude la vendita al dettaglio e nei centri commerciali. Rimangono aperti venditori di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole. Chiusi parrucchieri, barbieri, centri estetici.

Chiudono i mercati, salvo quelli diretti alla vendita di generi alimentari.

Sospese le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Ai ristoranti è consentito solo il servizio a domicilio senza limiti di orario e asporto fino alle 22. I bar sono aperti solo per l’asporto fino alle 18.

Niente più lezioni in presenza nelle scuole di ogni grado. Gli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali potranno continuare ad andare in classe.

Attività sportiva consentita all’aperto e in forma individuale e passeggiate consentite in zone limitrofe all’abitazione.

Chiusi i musei.

Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, nel rispetto dei protocolli sottoscritti con il governo dalle diverse confessioni.

Il dettaglio 2: Zona arancione

Abruzzo, provincia autonoma di Bolzano, Basilicata, Lazio (dal 30 marzo), Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria

È consentito spostarsi all’interno del proprio comune, tra le ore 5 e le 22. Gli spostamenti verso altri comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È consentito, sempre in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata, una volta al giorno nei limiti di due persone oltre ai minori di 14 anni e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Il 3, 4 e 5 aprile, i giorni di Pasqua, si potrà fare visita a parenti e amici all’interno della propria regione.

Sospese le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Ai ristoranti è consentito solo il servizio a domicilio senza limiti di orario e asporto fino alle 22. I bar sono aperti solo per l’asporto fino alle 18.

Le scuole fino alla terza media possono restare aperte. Gli studenti delle superiori possono andare in classe: ciascuna scuola in base all’autonomia garantisce la presenza in istituto di almeno il 50 per cento degli studenti ma non più del 75 per cento.

È consentito lo spostamento verso le seconde case, anche al di fuori della regione, ma può andare soltanto il nucleo familiare e solo se la casa non è abitata da altri.

Attività sportiva consentita purché all’interno del proprio comune e all’aperto.

Sono aperti i negozi al dettaglio, i centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi.

Il 26 marzo sono stati registrati 23.987 nuovi casi di coronavirus (il giorno prima erano stati 23.696), con 457 morti (contro i 460). Il tasso di positività (rapporto tra positivi e test effettuati) è del 6,8 per cento, come nelle 24 ore precedenti.