L'infortunio di Jalen Williams gli costa aumenti contrattuali basati sui premi
Jalen Williams non ha ancora disputato nessuna delle 18 gare giocate finora da Oklahoma City e, mentre i Thunder volano con un record di 17-1, la sua assenza ha anche ripercussioni economiche, come sottolinea Alex Schiffer di Front Office Sports. Con 64 partite rimaste in calendario, Williams non potrà raggiungere la soglia minima di 65 presenze necessaria per essere eleggibile ai premi di fine stagione. Questo dettaglio è rilevante perché la sua estensione quinquennale firmata a luglio include bonus legati a riconoscimenti come All-NBA, MVP e Defensive Player of the Year. Attualmente percepisce 6,6 milioni di dollari, cifra destinata a salire fino a 41,5 milioni nel 2026/27. Se avesse centrato tutti gli obiettivi previsti dalle clausole, il suo stipendio avrebbe potuto avvicinarsi ai 50 milioni. L’MVP non era un traguardo realistico, ma una nuova selezione nelle squadre All-NBA era alla sua portata: secondo Schiffer, quei riconoscimenti avrebbero comportato un incremento salariale dell’1-2%, pari a circa 1,5-3 milioni di dollari.
Scelto con la dodicesima chiamata al Draft 2022, Williams si è imposto rapidamente come uno dei leader dei Thunder, chiudendo la scorsa stagione con medie di 21,6 punti, 5,3 rimbalzi e 5,1 assist, oltre a una gara da 40 punti nei playoff. A luglio si è operato al polso per riparare un legamento lesionato e in ottobre ha dovuto sottoporsi a un nuovo intervento per rimuovere una vite. Non è stata ancora fissata una data per il rientro. Schiffer evidenzia che, se da un lato OKC risparmia senza l’attivazione delle clausole contrattuali, dall’altro la squadra non ha urgente bisogno di rinforzi. I Thunder non sono più soggetti alla tassa di lusso e, pur avendo una proiezione di 246 milioni di dollari di monte salari per il 2026/27, dispongono di circa 54 milioni in contratti non garantiti: tra questi, 28,5 milioni per Isaiah Hartenstein, 18,2 milioni per Luguentz Dort e 7,2 milioni per Kenrich Williams.