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LBA - Brescia, la conferenza stampa di Marco De Benedetto

LIVE LBA - Brescia, la conferenza stampa di Marco De Benedetto

Dalla sede operativa di San Zeno Naviglio (BS), la conferenza stampa di Marco De Benedetto, direttore generale di Pallacanestro Brescia.

"Volevo fortemente fare questa conferenza stampa per avere un incontro, perché ritengo doveroso ripercorrere insieme quella che è stata la stagione che purtroppo si è chiusa due giorni fa. Reduci dal primo anno del progetto Germani con il sottoscritto e Alessandro Magro, avevamo deciso sull'onda dell'entusiasmo dell'anno scorso, nato per costruire un qualcosa per durare un triennio, proseguendo con l'idea di avere un'altra stagione stabile per andare verso il terzo puntando a vincere qualcosa.

Il primo anno è stato positivo, quello che è nato e rimasto nell'estate scorsa è il sistema di lavoro che era probabilmente un qualcosa da riproporre. Con quei presupposti abbiamo cercato di fare quello che normalmente si fa, ovvero implementare e costruire per cercare di andare avanti verso gli obiettivi. Provando anche a cimentarci con una coppa europea. Dopo un confronto con Mauro Ferrari, abbiamo avuto l'interessamento di EuroLega per partecipare alla EuroCup. Ed è stata una scelta fortemente voluta, da me e Alessandro e non solo. Era qualcosa che volevamo fare, cercando di competere su entrambi i fronti. Anche perché il grosso del gruppo dell'anno scorso l'avremmo altrimenti probabilmente perso. Siamo partiti con queste premesse, cercando di rendere il roster profondo.

Abbiamo iniziato con un assetto che da subito è stato purtroppo instabile. Già in preseason abbiamo avuto problemi fisici. Quest'anno abbiamo avuto sempre infortuni, è un dato di fatto. Abbiamo cambiato tre assetti diversi. Il gruppo ha saputo con consapevolezza di capire i difetti e cercare di risolverli. Abbiamo fatto partite di livello top contro squadre top, non solo in Coppa Italia ma anche in EuroCup. Siamo arrivati in Coppa Italia con la consapevolezza di poter competere. Non va dato un valore magico a quella settimana lì, non è casuale ma è frutto di settimane di lavoro, ancora di frustrazioni. Dopo la Coppa abbiamo mostrato una solidità che fino a Natale non avevamo. Ci sono state diverse partite difficili nella seconda parte di stagione. Quest'anno il campionato italiano è stato il più equilibrato in tutta Europa, e verso l'alto. A memoria, la stagione di Serie A è stata la più tosta che io ricordi. E la EuroCup andava avanti, da marzo partite facili non ne abbiamo avute. Siamo arrivati a giocarci il primo turno dei playoff di EuroCup. Noi siamo andati a giocare in Turchia contro una squadra arrivata in finale e costruita per competere in EuroLeague l'anno prossimo. Siamo stati orgogliosi di giocare a quel livello. 

Volevamo raggiungere i playoff? Ovviamente sì, è un obiettivo fallito. Allo stesso tempo dico che tra 10 anni, quando nessuno si ricorderà più di De Benedetto e Magro, la Coppa Italia rimarrà. E la Coppa Italia in un posto come Brescia, con tutto il rispetto, è una cosa epocale. Questo i giocatori lo sanno, io parlo per loro che sono stati insultati. I giocatori sono stati insultati tante volte, quando con il duro lavoro hanno portato un trofeo nella vostra città. Non sono qui per scusarmi, né per autocelebrarmi. Non vi dirò mai cosa ci siamo detti, ma dopo la partita con Kenny (Gabriel) abbiamo parlato. Non siamo scemi o poco realisti, avremmo potuto fare delle cose in modo diverso. Non ci siamo riusciti, lo sport è così, ci sono gli avversari, ma in generale credo che la bontà del progetto sia lì da vedere".

Sul ritorno di Amedeo Della Valle in estate. "Sicuramente avere Amedeo o non averlo cambia tutto. Chi può dire di non essere contento di averlo? Nessuno. Averlo vuol dire di metterlo in condizioni di giocare da Amedeo. Ed è quello che abbiamo provato a fare in corsa, cercando di essere adeguati a lui. E anche lui ha cercato di adeguarsi. Le cose sono andate abbastanza bene. Se mi chiedi se la squadra fosse quella che pensavamo di avere, ti devo dire di no. La presenza di Amedeo è decisa da Mauro (Ferrari). Io, nel mio lavoro, abbiamo il compito di far funzionare la macchina che ci è stata data. Il mio compito era quello di far funzionare quella macchina. Sicuramente a settembre noi ci siamo interrogati molto su come fare".

Stagione negativa? "Io non ho la presunzione di dire che quello che penso sia la verità assoluta. Se la valutazione deve essere negativa perché abbiamo perso tante partite nell'ultimo quarto, va bene. Ma Pallacanestro Brescia deve essere una squadra che arriva quarta ai playoff, come avevamo dichiarato, ma se il fatto di non riuscirci devono essere considerate in modo negativo, non trovo la conseguenza. Evidentemente c'è stato più di un fattore. Non ho una risposta univoca. Ci sono tante dinamiche e tanti fattori. In generale posso dire di non essere contento per i playoff. Ci è sempre mancata qualcosina. Ma se fossero sempre i budget a decidere le stagioni, non si comincerebbe neanche. E non abbiamo il terzo, né il quarto budget. Ma non è così importante. Ci è mancata la capacità di ammazzare le partite, quindi è una stagione negativa? Può essere. Io volevo dare il racconto di quello che è stato dal mio punto di vista".

Sull'assenza di Alessandro Magro in conferenza stampa e il futuro. "Alessandro non c'è perché abbiamo valutato insieme che il racconto della stagione spettasse a me. I presupposti per proseguire ci sono, io e Alessandro ci sederemo al tavolo con la proprietà che giustamente sta facendo le sue valutazioni. Ci diranno cosa è piaciuto e cosa no e cosa ha in mente per il futuro. Noi siamo due professionisti che sono abituati a essere valutati, due volte a settimana se fai le coppe. Non è il fatto di essere valutati che mi spaventi. Sicuramente l'idea che avevamo era di portare al termine questo progetto triennale, poi ognuno deve rispondere di quello che ha fatto. Ci sarà un confronto e dopodiché saprete. I nostri futuri sono legati? C'è sempre stata questa facilità nel collegare e nel mettere noi due legati. Io e Alessandro abbiamo un rapporto che va al di là del professionale. Siamo due professionisti. Così come ero suo amico due anni fa e non lavoravamo insieme, sappiamo esserci questa possibilità. Dopodiché spero che il progetto vada avanti con gli stessi ingredienti. Se cambia una delle due persone, il progetto è simile ma non uguale".

Su un possibile addio a Brescia. "Ho detto che mi devo sedere al tavolo per discutere come è andata la stagione. Siccome la valutazione finale si fa a bocce ferme, di questo si parla. Poi il fatto che da metà stagione si scriva che questa sarà la mia ultima stagione a Brescia, non ho controllo su queste cose. Ma non mi interessa neanche tanto. Sono abituato al fatto che si scriva tutto il contrario di tutto. Se dovessi fare attenzione a quello, non lavorerei più. Invece il mio obiettivo è avere con certezza la linea della società. Se ci saranno le condizioni andremo avanti e sarà bellissimo. Se non ci saranno le condizioni, non andremo più avanti".

L’ultimo giudizio riguarda la possibile partecipazione a una competizione europea: “Più importante che fare la coppa in sé e andare in cerca di risultati che a volte non dipendono solamente da noi stessi, vorrei avere la sicurezza di capire quali strumenti avere a disposizione e condividere nel modo più completo gli obiettivi da raggiungere al termine della stagione. Io ritengo che la partecipazione a una competizione europea sia un traguardo sensato ma disputare una coppa europea diventa salutare al progetto se c’è condivisione di intenti, la consapevolezza di che cosa comporta e un reale interesse”.

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