Meo Sacchetti: “Troppa filosofia sul tiro da tre. EuroLeague più avvicente della NBA”

Meo Sacchetti: “Troppa filosofia sul tiro da tre. EuroLeague più avvicente della NBA”

L'argomento di questa stagione è l'uso e l'abuso del tiro da tre punti, senza scomodare Mike D'Antoni che parla già di quello da quattro... (qui) Il tecnico della Nazionale italiana Romeo Sacchetti ne parla in una interessante intervista rilasciata a Cosimo Cito per La Repubblica.

Tiro da tre. Prima di tutto devi vedere che giocatori hai, capire le loro caratteristiche. Io non sono mai stato un tiratore ma avrei tanto voluto esserlo: forse è questa la ragione per cui mi piace questa soluzione. Penso alla reazione del pubblico a un canestro da fuori, all’esaltazione che genera in un giocatore, all’effetto che può produrre in un tentativo di rimonta.

Uso e abuso. Ma la pallacanestro è bella perché è varia. Uno fa quello che pensa, quello che gli piace, e spera di avere dei risultati. Si fa un po’ troppa polemica e forse facciamo troppa filosofia.

Cosa fa di un buon giocatore un buon tiratore? La mentalità, la capacità di crederci. Non basta nascere tiratori: è sempre e comunque ima questione di allenamento.

Cosa comportò l’avvento del tiro da tre? Ero giocatore quando venne introdotto il tiro da tre: la prima stagione feci pochissimi tiri. Poi andando avanti iniziai a prendere più tiri da fuori. Ma una volta nemmeno si vedeva qualcuno schiacciare. L’evoluzione è in tutti questi dettagli. Siamo in epoca di maggiore raffinamento di tutto quello che è il basket.

Fra EuroLeague e NBA, dove si pone? L’EuroLeague è più avvincente della Nba, l’Nba più divertente in tv, per i giovani. Per quanto riguarda la didattica del basket, l’EuroLeague è una pallacanestro di più alto livello dal punto di vista tattico, quindi maggiormente formativa. Ma se in tv c’è Houston-Golden State, magari di playoff, da lì non mi si schioda.