LBA - Treviso, Aaron Jones, la pallacanestro, l'uragano Katrina

LBA - Treviso, Aaron Jones, la pallacanestro, l'uragano Katrina

Intervista per il giocatore della Nutribullet Treviso Aaron Jones, che viene dal profondo sud degli Stati Uniti e si porta dietro una storia di vita non facile, come ha raccontato alla Tribuna di Treviso.

Basket. Prestissimo, praticamente avevo appena iniziato a camminare. Mio nonno mi ha messo in mano uno di quei canestrini per bambini e da lì ho cominciato a giocare. Prima di entrare in una vera palestra però è passato qualche anno, finché con la mia famiglia non ci siamo trasferiti a Gautier, in Mississippi.

Cambio città. Normale, nessuno sconvolgimento particolare. Sono stato molto fortunato perché sono due città tranquille, con tassi di criminalità molto bassi se pensiamo a quanto succede in altre parti degli Stati Uniti. A Gautier ho cominciato a giocare a pallacanestro e questo poi mi ha aiutato nella mia crescita come persona e come uomo.

Katrina. Non sono in molti a chiedermi di questo momento della vita. Lo ricordo come fosse ieri. Eravamo senza corrente e non c'era cibo. L'acqua era contaminata e imbevibile, la sete era un autentico supplizio. Siamo dovuti tornare a Tuscaloosa per circa due mesi, lì l'uragano non aveva fatto troppi danni. Poi siamo tornati a Gautier, ma la città non è mai più stata la stessa dopo Katrina.

L'amicizia con Dewayne Russell. Io e Weezy ci siamo conosciuti nel 2019 sull'aereo che ci portava in Germania con destinazione finale Crailsheim, la squadra nella quale abbiamo giocato assieme. La prima cosa che gli ho chiesto è se fosse un "dog", ovvero una persona che lavora e gioca duro. Lui mi ha risposto di sì, abbiamo cominciato a parlare di tutto ed era come se ci conoscessimo da sempre. Le nostre famiglie si frequentano anche fuori dal parquet e la prossima estate ci organizzeremo per fare le vacanze assieme. In tutta onestà vorrei finire la mia carriera giocando con lui, perché ha la mentalità del campione ed è raro trovarla in un giocatore.