LBA - Reyer Venezia, Michael Bramos "Vorrei chiudere qui la mia carriera"

LBA - Reyer Venezia, Michael Bramos "Vorrei chiudere qui la mia carriera"

E' il giocatore simbolo dell'epopea della Reyer in questi anni ruggenti, il capitano, il recordman societario in quasi tutti i rilievi statistici, dal numero di presenze nei playoff alle triple andate a segno.

E' ancora, a 33 anni, quel ragazzo che aveva bisogno di qualcuno che credesse in lui dopo l'anno al Panathinaikos perso per un infortunio che faceva pensare alla fine di una carriera. E Venezia ha creduto in lui. 

Una storia profonda, che va oltre la riconoscenza reciproca per tutto quello che è arrivato fino ad oggi. E Michael Bramos lo ripercorre nell'intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco alcuni passaggi.

Gratitudine. Da parte mia provo una profonda gratitudine ­dice ­.Sono arrivato qui da un brutto infortunio e ho trovato un club che ha sempre creduto in me. Insieme abbiamo raggiunto grandi obiettivi. Sono orgoglioso di ricordare dov'era la Reyer quando sono arrivato e della crescita che ha fatto. Per me e la mia famiglia Venezia è un posto fantastico in cui vivere. Il supporto che sento dai tifosi è qualcosa di speciale.

Venezia. Venezia è unica, magica, regina. Mi piace sentir parlare veneziano, specie quando i tifosi dicono "Dàghea il grego da tre!" (datela al greco da tre). E poi mi piace andare alla Misericordia, un posto meraviglioso dove si percepisce la storia quando sei dentro. È incredibile pensare che la prima Reyer abbia giocato in un posto così speciale.

Scudetti. Ora non ci penso più di tanto, me li godrò di più quando smetterò. Il primo, vinto a Trento nel 2017, probabilmente è stato il più bello perché abbiamo realizzato che vincere è possibile e quando lo fai diventa un desiderio permanente.

Futuro. Non posso prevedere il futuro, ma qui sono felice, spero che Venezia sia l'ultima squadra della mia carriera.