LBA - Reyer, Tonut "Grande atmosfera a Cantù, domenica non sarà facile"

LBA - Reyer, Tonut "Grande atmosfera a Cantù, domenica non sarà facile"

Stefano Tonut è nato a Cantù nel 1993, quando suo padre Alberto vestiva la maglia della Clear: tre anni, dal 1991 al 1994. Poi trasferimento della famiglia a Trieste, dove Stefano ha cominciato a giocare a pallacanestro per quel percorso che tutti conosciamo di successo sportivo.

Nell'Intervista fatta da Fabio Cavagna per La Provincia, avvicinandosi la gara di campionato con la Reyer Venezia (palla a due ore 18:00, diretta Eurosport player) domenica al PalaDesio, l'ala orogranata ricorda i suoi trascorsi con la formazione brianzola.

Papà raccontava che... “Giocare al Pianella era stupendo perché il clima che creavano i tifosi era unico e bellissimo e perché era emozionante giocare lì dentro. Sì, questo me lo ha ripetuto spesso. Un palazzetto speciale anche quanto a tipologia di costruzione. E con una città appassionata alle gesta della propria squadra di basket.

Al Pianella ho giocato nella mia prima stagione a Venezia, perché poi c’è stato il trasferimento a Desio. E in quell’occasione ho toccato con mano, da giocatore, quello che di particolare si prova. Qualche anno prima ero invece venuto con mio padre per assistere a un Cantù­-Siena di playoff. Mamma mia, che ambiente!

Ora leggo che c’è un nuovo progetto di palazzetto a Cantù che andrebbe a realizzarsi nel giro di qualche anno. Molto bene sia per la pallacanestro italiana in generale che ha bisogno di nuove arene sia soprattutto per Cantù che merita di tornare a casa.”

Pino Sacripanti. “Non c’è dubbio che l’esperienza con Sacripanti abbia rappresentato il mio trampolino di lancio. Era il 2013, io allora giochicchiavo in A2 e lui mi convocò a un raduno di un mese dell’Italia Under 20, dopodiché mi portò agli Europei di categoria che peraltro vincemmo. Allo staff tecnico azzurro composto da lui, Steffè e Corbani devo effettivamente molto.”

A Cantù nel 2013: una voce? “Vero, ricordo. Pino tornava ad allenare lì e so che era interessato a me. Del resto c’eravamo trovati bene a vicenda nel corso dell’esperienza in Nazionale. Ma Trieste mi mise subito sotto contratto in A2, garantendomi molti minuti in campo. Io avevo voglia di giocare e magari non ero ancora pronto per sbarcare in serie A e così con Cantù non se ne fece nulla.”

Domenica. “Per noi non sarà affatto semplice. Cantù nel derby ha mostrato solidità e durezza mentale. Inoltre è squadra fisica e atletica. Per fortuna, complice la partita di Eurocup saltata mercoledì, noi questa settimana abbiamo potuto lavorare al meglio sfruttando ogni allenamento. E poi c’è tanta voglia di riscatto.”