Italia - La fiducia di Nicolò Melli all'esordio in Eurobasket 2022

Italia - La fiducia di Nicolò Melli all'esordio in Eurobasket 2022

La preparazione è finita, l'attesa è finita: oggi si giocano anche le tre gare del girone di Milano di Eurobasket 2022, e la Nazionale azzurra scende in campo contro l'Estonia per chiudere la giornata alle ore 21:00, in cui scende in campo anche il gruppo D a Praga. Ecco le parole di Nicolò Melli a Piero Guerrini di Tuttosport.

Sensazioni. Da un anno a questa parte sono sempre molto buone, c'è molto entusiasmo e consapevolezza dei nostri limiti. Non mi chieda di aspettative, però: tutti entrano in una competizione per vincere. Credibilmente ci sono 4­5 squadre più attrezzate di noi, ci fosse stato Danilo Gallinari, sarei sceso a 2­3. Ma nella seconda fase sono gare secche. E allora tutto può succedere, dipende dagli incroci, anche dalla giornata.

Trait d'union generazionale. Non sono il solo 1991, c'è anche Achille Polonara importante, c'è Pippo Ricci mio compagno a Milano. Abbiamo la guida di Gigi Datome. Fontecchio ha già esperienza e altre ne maturerà. Poi è vero: ci sono giovani come Mannion, marsi nella qualità di certe offerte, impianti e altro.

Pallacanestro italiana. Io non credo sia così brutta la situazione. Avverto interesse e partecipazione da parte del pubblico. I problemi sono altri a mio avviso: riguardano il reclutamento inferiore al passato e gli investimenti sulle giovanili. Bisognerebbe tornare pesantemente nelle scuole, come ha fatto il volley, per dire. 

Infortuni. Premessa, mi spiace molto per Danilo perché si vedeva che ci teneva tantissimo. È stato davvero sfortunato. Vedendo i tanti infortuni ­ che dovrebbero invitare a riflessione il movimento internazionale ­ e vivendo in prima persona la mia esperienza, io consiglio a tutti i giocatori giovani di investire ancor di più e individualmente sulla preparazione e sulla cura del corpo. Lo fanno tutti nella Nba. Senza Gallo perdiamo tantissimo in termini di talento, classe, esperienza e anche stazza, nonostante il ritorno di Tessitori. Con poco tempo a disposizione penso che faremo più o meno le stesse cose, tanto siamo sempre tutti sotto­taglia rispetto agli avversari. Pozzecco ci ha trasmesso pochi concetti ma chiarissimi e illustrati bene. È uno che va dritto al punto, molto concreto e molto chiaro. Mi piace e un po' mi ha sorpreso.

Italia, come cambia. Io c'ero anche nella precedente edizione che aveva un talento diffuso maggiore. Penso a Gallinari, Belinelli, Bargnani, Hackett, Gentile, Datome al massimo. Io avevo altro ruolo, ma credo che ci fossero paradossalmente troppe opzioni, qui le gerarchie sono più che definite. Eppoi c'è il fattore consapevolezza dei propri limiti. Per questo abbiamo fatto bene e possiamo ripeterci.

Pronto a ripartire dopo il 18 settembre. Lo fanno tutti, intanto. Siamo abituati. E a me la routine piace, mi pesano di più le fasi interlocutorie. Quest'anno poi un mese di ferie l'ho fatto. E come dico sempre a Messina, ho il credito dei due anni Nba in cui ho giocato poco­nulla. Ecco, mi sono stancato molto di più nel secondo anno Nba senza giocare rispetto alla scorsa stagione. Importante è non pensare sempre basket, anche se occupa il 90% e oltre della nostra vita.