Virtus Roma: a che punto siamo? E si infortuna pure Beane...

I tempi per l'ingresso dei nuovi sponsor e del conseguente passaggio di proprietà del sodalizio romano sembrano allungarsi ogni giorno di più. Ma fino a quando può durare?
11.10.2020 09:45 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Virtus Roma: a che punto siamo? E si infortuna pure Beane...

Alla vigilia della partita con Sassari, la situazione in casa Virtus Roma non è certo serena, né in palestra né in società e le ore a cavallo di questo fine settimana sembrano davvero essere quelle decisive per le sorti del club capitolino. Alla fine di settembre era stata ventilata l’ipotesi dell’ingresso di uno sponsor al fine di garantire la copertura immediata delle spese urgenti per il mese di ottobre, con un’ipotesi anche economica intorno ai 300 mila euro. Forse non sarà così. Lunedì 12 ottobre a Roma ci potrebbe essere una svolta in questo senso in seguito ad un incontro ad alto livello con alcuni imprenditori, ma nulla ovviamente è garantito. In conseguenza di questo anche l’incontro nel quale fissare il programma del graduale passaggio di proprietà dalla famiglia di Claudio Toti ad una cordata di imprenditori di cui il rappresentante è il dirigente abruzzese Massimiliano Del Conte (nella foto) – che ha un incarico ufficiale da parte di Toti per la ricerca di sponsor -  sarebbe a sua volta slittato a dicembre. Tutto ciò si traduce si traduce nel fatto che ad affrontare l’urgenza e gli affari correnti per altri due o tre mesi dovrebbe essere ancora Claudio Toti. A cominciare dal primo stipendio da versare a giocatori e dipendenti, gli affitti delle case per i giocatori e lo staff, gli obblighi societari vari, l’affitto del PalaEur, le trasferte e via dicendo. Circa 250 mila euro al mese tutto compreso. Accetterà il proprietario quest’ennesimo allungamento dei tempi?

Perchè, come tutti sanno, proprio Toti va ripetendo, dal 17 maggio  - data del comunicato stampa col quale annunciò la sua volontà di disimpegnarsi dalla Virtus – che non vuole e non può più essere da solo a pagare il conto della società. Quindi? Quindi la situazione è in stallo e qualche segno di nervosismo, legittimo sia chiaro, affiora da tutte le parti: Claudio Toti è esausto da un tira e molla lunghissimo, indeciso se tenere fede alla sua volontà di non proseguire ed il desiderio di non far fallire la società senza averle tentate tutte; la squadra che per il momento non ha risposte e soddisfazione alle richieste ed alle clausole contrattuali.

Dall’altra parte, non in contrasto ovviamente, c’è Del Conte, sommerso di aspettative da parte dei tifosi che lo subissano di domande e con i quali dialoga forse un po' allegramente e che lo vedono come il salvatore della patria, e dalle richieste della attuale proprietà del club romano. Del Conte chiede tempo e manifesta fiducia nella riuscita dell’operazione.

Un’atmosfera che non contribuisce al miglior clima per affrontare il campo – senza dare alibi a nessuno anche questo sia chiaro -  domenica c’è il Banco di Sardegna Dinamo Sassari alle 16.30 al PalaEur, ancora senza pubblico. Una partita che già in condizioni normali sarebbe molto impegnativa ma che con questi chiari di luna sembra una montagna ancora più alta da scalare. In più in settimana, come se non bastasse l’infortunio di Evans di dieci giorni fa, anche Anthony Beane avrebbe patito un guaio che potrebbe metterne in dubbio la presenza contro i sardi, presenza che probabilmente verrà valutata in corso d’opera domenica.

Cosa serve? Che le parti in causa tengano fede agli impegni presi: da parte di Del Conte, in realtà da parte degli li imprenditori da lui rappresentati , una immediata immissione di denaro nel conto della Virtus – il prima possibile in termini di ore nemmeno di giorni - per assolvere a tutti gli obblighi prima che tutto precipiti irrimediabilmente (giocatori e staff in comprensibile agitazione, fallimento della società), e da parte di Claudio Toti, dar seguito alle sue intenzioni, cioè di non essere il quello che risolve i problemi di una società sull’orlo di un baratro.