PalaShark: tra bugie, imprecisioni, risse verbali una soluzione rapida esiste

Quello che il lettore non comprende, nella vicenda tra Comune di Trapani e Shark relativa al PalaIlio, è il fatto che una trasformazione societaria come quella imposta dai regolamenti nel passaggio dalla serie A2 alla serie A possa far decadere, dai tanti obblighi e diritti che una società ha e mantiene dopo il passaggio notarile e fiscale, solo quello della concessione della gestione. Non cambia partita IVA, deve rispettare gli accordi che eredita con il personale, con i giocatori, con i fornitori. Ha il diritto di mantenere il conto corrente, di incassare soldi per biglietteria e pubblicità ma secondo Sindaco e Giunta l'affitto del palasport decade anche se la cosa non è prevista da nessuna legge.
Tra le righe, ci sembra, la cosa pare non sia stata capita da Dario Safina, un avvocato che è anche deputato regionale del PD, ma che almeno sembra voler sorvolare (pur puntualizzando una premessa non vera a nostro giudizio) con la volontà di arrivare ad un accordo nuovo. Così Safina scrive della vicenda, che ieri sera sembrava prendere la strada delle carte bollate: "In questi giorni a Trapani si discute molto della vicenda tra la Trapani Shark di Valerio Antonini e il Comune di Trapani. Da avvocato e amministratore della cosa pubblica, accolgo la proposta - giuntami in queste ore da più parti - di passare dalle parole ai fatti e mi permetto di offrire un semplice suggerimento per entrambi gli attori di questa vicenda, poi chiaramente ognuno faccia ciò che ritiene più opportuno. Partiamo dal presupposto che la vecchia convenzione non è più valida: era stata stipulata con una società dilettantistica, oggi trasformata in srl. Serve dunque una nuova convenzione, che tenga conto delle somme investite dalla società per l’ammodernamento del palazzetto e del valore di mercato del canone di affitto, determinato dal Comune. Il canone dovuto andrebbe scalato dalle spese anticipate dalla Trapani Shark, come già previsto in origine. Non servirebbero gare o bandi: in Italia esistono già casi analoghi, da Palermo a Milano, fino alla Dacia Arena di Udine. Così si tutelerebbe l’investimento della squadra e l’interesse del Comune a valorizzare un bene pubblico, nel pieno rispetto delle norme. Una soluzione semplice, legittima e nell’interesse di tutti."
Valerio Antonini non rinuncia a cogliere la palla al balzo, pur di riaprire il PalaShark, e si fa sentire su X: "E’ la soluzione che propongo INVANO da mesi. Se ora anche tu la proponi, da parte mia nulla osta a procedere. Dimmi dove vedersi per farlo. Ma Presenzia anche tu, che sei l’unico del gruppo dell’attuale Sindaco che ha buon senso e dimostra reale interesse alla comunità. Non si doveva arrivare alla VERGOGNA di ieri e lo sai benissimo, dare dell’Abusivo ad un Imprenditore che ha investito decine di milioni e’ clamoroso. Ed allontana da Trapani chiunque voglia avvicinarsi per investire. E tu da persona con la testa sulle spalle lo sai benissimo."