Guerriglia a Bologna, scontro totale Lepore-governo: "Città devastata. La fattura al Viminale"
Ancora discussioni su quanto accaduto nella giornata di venerdì, con le manifestazioni per la partita al PalaDozza tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv che si sono trasformate in una guerriglia urbana. "Chiedo io scusa ai cittadini, visto che nessuno delle istituzioni, dopo quello che è successo, lo sta facendo. Neanche il ministro dell'Interno Piantedosi", dice il sindaco Matteo Lepore. "Chiedo scusa ai cittadini, che non sono potuti rientrare a casa e che hanno subito danni. Noi già stimiamo, soltanto di danni alla cosa pubblica, 100mila euro, a cui dovranno essere aggiunti i danni ai privati. Manderò la fattura al ministro, perché deve sapere che ci sono stati molti danni ed è giusto che qualcuno paghi", prosegue, e poi chiede scusa alle forze dell'ordine "che sono state mandate a Bologna in un contesto molto difficile. La mia solidarietà va ai feriti".
E aggiunge: "Sono state scene di guerriglia che si potevano evitare, noi l'avevamo detto – ribadisce però Lepore –. C'è stata una gestione dell'ordine pubblico sconsiderata da parte del ministero degli Interni, che ha sovvertito l'orientamento del comitato per l'ordine pubblico, dove prefetto e questore hanno dovuto eseguire ciò che il ministro ha scelto. Io avevo chiesto di usare la testa e non i muscoli e questo purtroppo è il risultato. Non deve più accadere che Bologna sia terreno di scontro politico, con una strumentalizzazione indegna di una partita e del lavoro delle forze dell'ordine. Bologna si è trovata in mezzo a uno scontro muscolare, testosteronico, tra un gruppo di estremisti e il ministero degli Interni".
La replica - Dal Governo la replica è arrivata dal sottosegretario Nicola Molteni: «È molto grave che il sindaco si avventuri in polemiche contro il ministero — ha contrattaccato —. Dice che l'80% dei teppisti è venuto da fuori Bologna. Come fa a dirlo? Pia fatto l'appello? Li conosce? E se anche fosse stato solo il 20% di Bologna, rimane il fatto che ai suoi amati centri sociali Lepore dà sostegno e sedi dimostrando da che parte sta». Piantedosi, esprimendo solidarietà agli agenti feriti, aveva detto che «ancora una volta è stato impedito a una minoranza rumorosa di professionisti della violenza di condizionare la libertà di tutti. Il nostro governo non lo consentirà mai».