Deaflympics, l'Italia cede agli Usa in semifinale: martedì l'Ucraina per il bronzo

Deaflympics, l'Italia cede agli Usa in semifinale: martedì l'Ucraina per il bronzo

Poteva essere la partita dei sogni, putroppo invece è stata la partita dell’amarezza. Per non essere riuscite ad essere l’Italia che conosciamo, quella che ce la mette tutta e sa soffrire insieme. In finale ci vanno gli Stati Uniti, meritatamente (80-52 il risultato finale): senza fare nulla di straordinario, tirando con percentuali normali, ma dominando a rimbalzo, Talbot e compagne hanno incanalato la gara dove volevano, punendo in contropiede ogni decisione affrettata, ogni tiro forzato. Così, sin dai primi minuti di questa semifinale, le azzurre si sono trovate a rincorrere: pronti via, 7-0 per le americane e serve subito un time-out per schiarirsi le idee. Spirito sblocca il punteggio e l’Italia inizia a macinare gioco anche con Cascio e Sautariello che rimettono in carreggiata la squadra (8-11). La Nazionale azzurra però non trova mai la continuità perché non prende ritmo: Talbot mette la tripla e riapre la forbice, mentre un canestro subìto allo scadere del 1° quarto costa il -8.

L’inizio del secondo periodo è di nuovo in salita, troppi i secondi possessi concessi che portano l’America sul +12 (10-22). Qui però succede qualcosa che interrompe il flusso avversario, Sorrentino ingrana la marcia e con un mini-break l’Italia risale la corrente (16-22). Ora le azzurre sembrano essere dentro la partita, ma la difesa che fa ancora acqua consente agli Usa troppi canestri facili e prima del riposo si apre la voragine che trasformerà la ripresa in un incubo. Dal -20 dell’intervallo l’Italia non si rialzerà più, se non con due recuperi e due canestri di Sautariello (25 punti alla fine) che sembrano riaccendere un po’ di entusiasmo (29-45), tanto da spingere la coach americana a fermare tutto con un time-out, sufficiente a rimettere la sua squadra sulla corsia giusta: l’Italia paga ancora dazio sui rimbalzi offensivi, con Perry che sfrutta la sua esperienza (31-51). Da lì in poi è una lenta agonia, fino a toccare un -30 che brucia (50-80), poi lo staff dà giustamente spazio a tutta la panchina per conservare le energie in vista della finale per il bronzo contro l’Ucraina che può ancora regalare una medaglia all’Italia e farla rientrare da Tokyo con il sorriso.