Arbitri e finale di gara con la Polonia: lo sfogo del coach islandese Craig Pedersen

L’Islanda è andata vicinissima a una storica vittoria contro la Polonia all’EuroBasket 2025, ma il finale della partita ha lasciato l’amaro in bocca. Ricordiamo che si giocava a Katowice, in casa della squadra polacca per la terza giornata del gruppo D. Craig Pedersen, allenatore della nazionale islandese, non ha nascosto la sua frustrazione, puntando il dito contro l’arbitraggio e difendendo con orgoglio i suoi giocatori in una intervista concessa al sito islandese visir.it.
Pedersen ha attaccato duramente la direzione di gara. “Non sono nemmeno arrabbiato per la sconfitta, ma per come è finita. Mi è sembrata una totale, dannata assurdità. Hanno ricevuto tutti quei tiri liberi dal nulla, senza alcuna coerenza. Chiamano il flopping su di noi, poi loro floppano e ci fischiano fallo. Ne ho abbastanza, è oltre ogni limite. Non stanno arbitrando in modo equo.”
Il coach ha sottolineato lo sforzo della squadra nel tentativo di rientrare in partita: “Hanno giocato una buona partita e hanno vinto. Va bene, non mi lamento di quello. Sono frustrato per come è finita. Abbiamo dato tutto per rientrare, e poi ci hanno strappato di nuovo il cuore.”
Pedersen ha citato episodi specifici, come il fallo fischiato a Tryggvi: “Forse era fallo, ma loro fanno le stesse cose e i falli vengono fischiati solo a noi. È troppo, ed è incredibilmente frustrante. Ma sono molto orgoglioso dei ragazzi.”
Con fierezza, Pedersen ha rivendicato l’identità della squadra: “Sono anche molto orgoglioso del fatto che stiamo giocando questo torneo senza dare un passaporto a un bravo americano. Pensi che i 28 punti che ha segnato, o quanti erano, non contino in una partita del genere? Certo che contano. Noi stiamo facendo le cose nel modo giusto, e sono estremamente orgoglioso di come abbiamo giocato questa partita. È la terza partita di fila in cui dimostriamo che meritiamo di essere su questo palcoscenico.”
Alla domanda del giornalista su altri pensieri oltre l’arbitraggio, Pedersen ha risposto: “Forse, quando mi sarò calmato e rivedrò la partita, vedrò le cose in modo diverso. Ma è come se tutto ci andasse contro nel finale, tutto. Ogni volta che loro attaccano il canestro, è fallo. Quando Martin lo fa, niente. È successo anche ieri. È difficile accettare che non riceviamo gli stessi fischi delle altre squadre.”
Prossima sfida: Slovenia. Guardando avanti, Pedersen ha concluso con determinazione: “Dobbiamo fare un bel respiro profondo e prepararci per la partita contro la Slovenia. Dobbiamo giocare un’altra buona gara e sperare di giocare abbastanza bene da vincere. Ma anche se non ci riusciremo, penso che sia comunque molto importante giocare bene su questo grande palcoscenico, e i ragazzi stanno dimostrando che meritano di essere qui.”