Italia, Pozzecco e i dubbi su Danilo Gallinari: «Ora il mio stato confusionale non esiste più»

Italia, Pozzecco e i dubbi su Danilo Gallinari: «Ora il mio stato confusionale non esiste più»
© foto di Ciamillo

Inizia oggi l'EuroBasket e c'è tanta curiosità nel capire che ruolo avrà in questa Italia Danilo Gallinari, indubbiamente il giocatore dal curriculum più importante nel nostro roster. Coach Pozzecco lo ha confermato tra i 12, dopo aver rivelato di aver pensato di non chiamarlo. Gallo arriva dalla vittoria del campionato portoricano, primo titolo in carriera. Ma anche un titolo che non gli ha permesso di fare parte della preparazione, con tutte le amichevoli saltate. E arriva da una lunga e fitta stagione come quella portoricana. Parliamo pur sempre di un fuoriclasse, 777 partite (più quelle ai playoff) nella NBA con numeri molto importanti, frenato da diversi infortuni che ne hanno condizionato la carriera. Ma ora nel suo ultimo ballo in Nazionale è pronto a mettersi totalmente a disposizione della squadra, Indipendentemente dal suo impiego, ed ecco che anche i dubbi di Pozzecco appartengono al passato.

«Quanto è stato vicino all'esclusione? Dipendesse dal suo valore, Danilo in azzurro dovrebbe esserci sempre. Ma il basket odierno non è più come quello di un tempo, quando un tecnico convocava i migliori e cercava di farli giocare assieme: oggi un coach deve considerare tanti aspetti. Però il mio stato confusionale non esiste più, il Gallo è qui e sono sereno perché i dubbi mi passano quando decido. Lui, poi, è pronto a ricoprire ogni ruolo», dice Pozzecco al Corriere della Sera. Questa sera la prima gara contro la Grecia: con Ricci e Akele non al meglio, il Gallo potrebbe avere già da subito un ruolo importante. Dall'altra parte c'è una stella NBA come Giannis Antetokounmpo, ma anche i suoi fratelli - che non arrivano con il talento, ma hanno fisicità importante - e tutto il resto. «Io devo garantire ai ragazzi che giochino al massimo, un c.t. deve fare sì che la Nazionale sogni. Ma poi bisogna fare i conti con la realtà: affrontiamo chi ci ha appena battuto senza i tre migliori. D'altra parte serve la forza di guardare lontano — il torneo è lungo — e di non perdere fiducia», conclude Pozzecco.