City of Cagliari, un weekend di basket sotto il segno di Re Giorgio

(di FRANCESCO RIVANO). Se tu, come me, fossi un appassionato di basket e del bianco arenile, dell'agonismo a del mare cristallino, dove vorresti trascorrere il primo week end di Settembre? La risposta è semplice: in Sardegna!!! Senza farti offuscare da nessun pensiero negativo, magari dopo aver trascorso la prima settimana di lavoro dal rientro dalle ferie, cosa esiste in questa stagione di più rigenerante di un bagno nel mare di Sardegna? Cosa c'è di più amorevole del dolce abbraccio di un leggero maestrale che si porta dietro il calore di tutto il Campidano, asciugando le ultime gocce di acqua salata rimaste sulla pelle dopo esserti sdraiato sulla tua spiaggina? Come può finire meglio la serata se a disposizione hai il grande Basket? Chi ha inventato il torneo City of Cagliari merita un Nobel per l'altruismo, per la capacità di regalare in due soli giorni un intenso turbinio di esperienza e emozioni che un amante dello sport e del mare può difficilmente replicare. E a fare da cornice allo splendido scenario del torneo che ha visto protagoniste la Dinamo Sassari, l'Olimpia Milano, il Bayern Monaco e il Gran Canaria, come se non bastasse la parata di stelle solo in parte limitata dalle assenze generate dalla contemporaneità degli Europei, il cielo sardo terso e privo di nuvole, nella serata di domenica, ci regala lo spettacolo di una luna rossa come noi mai, chiamata al palcoscenico del firmamento europeo da un eclisse che potremmo riammirare solo nel 2028. Eleganza. È questa la parola che più si addice al cielo cagliaritano di questo week end, eleganza come quella di cui si è fatto ambasciatore nel mondo Giorgio Armani, patron dell’Olimpia, costretto a salutare definitivamente la vita terrena lasciando un'eredità al mondo della moda di cui i posteri godranno tanto quanto i suoi contemporanei.
Arrivando in via Rockefeller il palazzetto trasuda sport. Nelle zone limitrofe al Pala Pirastu i ragazzi si contendono un pallone da basket sotto un canestro all'aperto e le ruote degli skate girano veloci nel circuito attiguo al palazzetto. Lo strepitio delle scarpe da basket sul parquet si confonde con il brusio della gente che si avvia, una volta tanto, dalla parte opposta dell'asse mediano, da dove l'Unipol Domus guarda il Pala Pirastu lasciandogli una scena che ben presto tornerà tutta sua grazie alle gesta del Cagliari Calcio. Ma questo weekend si parla la lingua del basket e il tempo sembra scorrere velocemente all'indietro come se Cagliari, agghindata con l’abito da festa, cliccasse sul pulsante rewind e riavvolgesse il nastro ai tempi in cui la Brill rappresentava una città, una regione, un popolo intero: quello sardo. Se mi dovessi risposare altroché wedding planner. Correrei dalla FIP Sardegna chiedendo un preventivo per poter usufruire del suo staff cagliaritano per organizzare l'evento. Tutti rigorosamente in maglia bianca, pronti a dare il benvenuto, guidarti e delucidarti con la cordialità e ospitalità che solo chi è nato in terra di Sardegna ha come elemento di serie e non come optional. E quest'anno l'organizzazione si è superata. Non importa che io abbia al collo un badge che non riporti la scritta Rai o Sky, la postazione a me destinata è perfetta per godere dello spettacolo che da lì a poco prenderà il sopravvento. Bruno Perra, presidente del CONI Sardegna, ha come ospite il fresco presidente della Lega Basket Maurizio Gherardini e a una sedia vuota di distanza ci siamo noi di pianetabasket.com. Sedia che a pochi minuti dalla palla due della prima semifinale viene occupata da coach Massimo Bulleri. Pochi posti più in là siede il coach dei bavaresi e della nazionale canadese Gordon Herbert. Per non far mancare nulla ai team e ai giornalisti, lo staff si prodiga a far pervenire le statistiche di ogni partita alla fine di ogni quarto. Insomma sono tra i Vip e i primi Vip del basket iniziano a fare capire come andrà a finire questo torneo. Il primo momento di rilievo emotivo del torneo è di certo il minuto di silenzio dedicato a Re Giorgio che si conclude con un lungo applauso degno del personaggio da commemorare. La corazzata Olimpia Milano non si fa sopraffare dall’emotività del momento e, con tutti i nuovi acquisti tranne Guduric (che contemporaneamente veniva eliminato con la sua Serbia dalla sorprendente Finlandia) e con Cancar e Tonut presenti ma in borghese, liquida facilmente Gran Canaria di Jaka Lakovic mettendo in mostra un Josh Nebo tirato a lucido e pronto a svolgere il compito che l'anno scorso non gli è stato permesso di svolgere a causa degli infortuni. Alla fine della prima gara il primo pensiero è: per fortuna Nebo è qui e non a far da spalla a Luka Doncic nella sfida dell'indomani fra Slovenia e Italia.
La seconda gara vede i campioni in carica della Dinamo affrontare un Bayern Monaco decimato dalle assenze. La Dinamo, con un roster totalmente rinnovato si porta avanti con un core di giovani guidati dal veterano Rashawn Thomas, fa gara di testa per tutto l'incontro per poi farsi sopravanzare dai tedeschi che all'over time danno da intendere il motivo per cui sono campioni di Germania uscenti e parteciperanno alla prossima Eurolega. La prima serata si conclude con i pronostici rispettati, le due partecipanti alla massima competizione continentale si contenderanno il titolo mentre la Dinamo, che ha messo in mostra tutta la fame del giovane gruppo guidato da Bulleri, punterà al terzo posto sfidando Albicy e compagnia.
Nella seconda serata del City of Cagliari 2025 il fermento è ancora maggiore. La domenica rende liberi anche i lavoratori più assidui e il palazzetto, non propriamente pieno nella serata del Sabato, tende a riempirsi, anche se non a risultare esaurito in termini di posti, per la giornata delle finali. Si parte con una buona notizia per lo sport italiano: le ragazze di Velasco hanno appena conquistato il titolo mondiale di pallavolo e con il sorriso sulle labbra inizia la finalina fra Dinamo e Gran Canaria con un occhio al cellulare per capire se l’Ital Basket riuscirà a strappare a Luka Doncic e alla sua Slovenia il passaggio ai quarti di finale dell’Europeo. Il derby fra isolani di Sardegna e isolani delle Canarie si trascina su un equilibrio che perdura fino alla fine, ma nel frattempo arriva la cocente delusione della sconfitta dei ragazzi del Poz che raffredda l’ambiente. A surriscaldarlo nuovamente ci pensa la partita in corso quando sul 87 pari, all’ultimo respiro, la Dinamo si assicura la terza piazza grazie a una tripla di Nate Johnson servito da un ottimo Ale Zanelli protagonista di un torneo positivo in termini di personalità e capacità di play making. Con la Dinamo che si aggiudica la medaglia di bronzo si alza la palla a due fra EA7 e Bayern Monaco. Per la finale del torneo il duo Messina-Poeta lascia a riposo Nebo e reintegra Vlatko Cancar pronto a esordire per l’Olimpia. La partita è piacevole, con Lorenzo Brown che detta i tempi e i giovani bavaresi guidati da Rathan-Mayes e Wenyen Gabriel che provano a rintuzzare ogni tentativo di fuga dei milanesi. Milano gioca a fare il gatto con il Bayern nella versione topo e quando Zach Leday decide che il suo atletismo deve trovar sfogo, con una rubata e una fuga in solitario mette la schiacciata che indirizza definitivamente il quarto quarto, l’incontro e il torneo.
L’Olimpia Milano si laurea campionessa del 15 Torneo City of Cagliari, il Bayern fa la sua figura nonostante le tante assenze, la Dinamo da da intendere che con un gruppo giovane venderà cara la pelle a ogni uscita e il Gran Canaria prende spunto per provare a migliorare e tornare sugli ottimi livelli della scorsa stagione. La due giorni con Cagliari protagonista del Basket si conclude con il defluire della gente dal Pala Pirastu, con quella vena di malinconia di chi sa che dopo una notte di sonno tornerà il lunedì, ma soprattutto con la consapevolezza che per poter ammirare il basket a questi livelli si dovrà aspettare un altro intero anno solare. Ormai il parquet è sgombero, le tribune sono vuote, gli inservienti si danno da fare per rassettare il tutto e arriva il momento in cui, tra il silenzio assordante di un palazzetto imponente, posso levarmi una piccola soddisfazione: mettere piede sul terreno di gioco e far fischiare le mie scarpe laddove pochi minuti prima si sono dati battaglia, seppur amichevole, quelli che auguriamo loro, essere i protagonisti dell’imminente stagione 2025/2026.
Grazie Cagliari e Grazie Fip Sardegna, arrivederci alla sedicesima edizione di un torneo diventato ormai un must della preseason del basket europeo.
----- Francesco Rivano nasce nel 1980 nel profondo Sud Sardegna e cresce a Carloforte, unico centro abitato dell'Isola di San Pietro. Laureato in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Cagliari, fa ritorno nell'amata isola dove vive, lavora e coltiva la grande passione per la scrittura. Circondato dal mare e affascinato dallo sport è stato travolto improvvisamente dall'amore per il basket. Ha collaborato come redattore con alcune riviste on line che si occupano principalmente di basket NBA, esperienza che lo ha portato a maturare le competenze per redigere e pubblicare la sua prima opera: "Ricordi al canestro" legato alla storia del Basket. E da pochi mesi ha pubblicato la sua seconda, dal titolo "La via di fuga" Link per l'acquisto del libro.