A1 F - Virtus Bologna, Vincent: «L’obiettivo è solo uno, conquistare trofei»

A1 F - Virtus Bologna, Vincent: «L’obiettivo è solo uno, conquistare trofei»
© foto di Virtus Segafredo Bologna

Il coach della Virtus Bologna femminile Pierre Vincent ha parlato al Corriere dello Sport Ed. Bologna. Il tecnico francese ha parlato dei suoi anni a Schio e dell'arrivo a Bologna. «Ho passato quattro anni a Schio e sarei potuto restare, ma durante il covid ho perso mio padre, mia madre era da sola ed ho approfittato di una proposta di Lione per avvicinarmi a casa. Mi hanno accolto in maniera molto calorosa, come in una famiglia e, dopo aver passato dei momenti complessi ad Orléans, quest’esperienza è stata veramente bella e ricca di significato», ha detto Vincent. «La Virtus? Già durante la scorsa stagione ero stato contattato, ma ero vincolato da un contratto e ho dovuto dire di no. In estate Bologna mi ha cercato nuovamente per sapere se fossi stato disponibile a tornare ad allenare in Italia e, visto che non venivo impiegato dalla squadra, a fine anno mi sono svincolato ed ho accettato la loro proposta. Abbiamo avuto qualche difficoltà nel costruire la squadra questa estate: ci sono stati numerosi cambi, con degli squilibri tra i reparti e riportarla in equilibrio è stato un lavoro complesso. Quando ho visto la gioia delle ragazze, ho realizzato di non aver compreso realmente quanto fosse importante conquistare un trofeo, sia per loro che per la dirigenza. Sono veramente felice di aver conquistato questo titolo, sono fortunato ad averne conquistati tanti nella mia carriera ma i trofei non arrivano se non si ha la squadra adatta per raggiungere certi traguardi».

Idee chiare sugli obiettivi della stagione. «Quando giochi un campionato, il tuo obiettivo è solo uno: vincere. Guardando la classifica, non siamo nella miglior posizione, ma abbiamo vinto due volte a Schio ed una a Venezia, dimostrando di poter competere con loro. Dobbiamo migliorare su determinati aspetti tattici. Sono venuto a Bologna per vincere trofei. La Supercoppa è stata una sorpresa, ma è solo il primo mattone: ora dobbiamo lavorare per trovarne altri».