Reed Sheppard e Kevin Durant guidano i Rockets al colpo esterno contro Denver

Dopo il successo in overtime di Denver nel primo incrocio della settimana, Houston si prende la rivincita in Colorado
Reed Sheppard e Kevin Durant guidano i Rockets al colpo esterno contro Denver
© foto di nba.com

Secondo atto in pochi giorni tra Rockets e Nuggets, ancora a Denver, ma con un copione molto diverso rispetto alla vittoria in overtime dei padroni di casa nel primo duello. L’avvio di serata è complicato per gli uomini di David Adelman, fotografato alla perfezione da un lay-up in contropiede clamorosamente sbagliato da Cam Johnson tutto solo verso il ferro, ma i texani non riescono subito a scavare il solco nel punteggio. A metà del primo quarto è addirittura Jamal Murray (16 punti con 4/13 al tiro) a regalare il primo vantaggio a Denver sul 18-17. Da lì le squadre si rispondono colpo su colpo, soprattutto dall’arco: Reed Sheppard (28 punti, 9/15 dal campo e 6/9 da tre) piazza tre triple nel solo primo periodo, ma sono ancora i Nuggets ad avere l’ultima parola con un canestro pesante di Murray per il 29-26 dopo dodici minuti.

L’inerzia cambia davvero in apertura di secondo quarto, quando Kevin Durant (31 punti, 6 rimbalzi, 5 assist) decide di mettersi in proprio e firma otto dei primi dieci punti dei Rockets nel parziale. Il sorpasso vero e proprio arriva però dalle mani di Josh Okogie, che infila la tripla del 39-37 Houston, preludio alla prima vera fuga ospite. I Rockets iniziano a “girare” in attacco, la difesa alza il volume e una lettura perfetta di Sheppard in anticipo si trasforma in una schiacciata in contropiede di Amen Thompson per il +10 (49-39), che zittisce momentaneamente la Ball Arena. Da quel momento in poi, Houston dà la sensazione di avere il pieno controllo dei ritmi e degli spazi offensivi.

La ripresa si apre con una saetta da tre punti di Jabari Smith Jr., ma sono le difese a prendersi la scena nel terzo quarto. I Rockets commettono diverse palle perse, permettendo a Denver di restare agganciata, ma i Nuggets non riescono a entrare davvero in ritmo, accumulando errore dopo errore al tiro. Proprio di questa imprecisione approfitta ancora Reed Sheppard nel finale di terzo periodo: il giovane playmaker si infiamma e, praticamente da solo, piazza un devastante 11-0 che spinge Houston sul 82-66 alla vigilia dell’ultimo quarto. Qui i Nuggets faticano a rientrare e, come accaduto nel primo confronto tra le due squadre, l’arbitraggio torna al centro dei discorsi: se qualche giorno fa era stato Ime Udoka a sbottare in conferenza stampa, questa volta tocca ad Adelman perdere la calma, fino a incassare secondo tecnico ed espulsione. Murray prova a riaccendere la partita con un 2+1 seguito da un 3+1, ma Thompson e Durant rispondono immediatamente, riportando i Rockets al sicuro sul 98-81.

A cinque minuti dalla sirena arriva il possesso che spegne definitivamente le speranze di rimonta Denver: Nikola Jokic (25 punti, 7 rimbalzi, 5 assist) perde un pallone sanguinoso e ancora Amen Thompson vola in contropiede per appoggiare al vetro e chiudere, di fatto, i conti. Da lì in avanti è gestione per Houston, che amministra il vantaggio fino al 115-101 finale, interrompendo la striscia di sei vittorie consecutive dei Nuggets in casa. Per i Rockets è un successo pesante, tanto per la classifica quanto per il morale: Sheppard conferma di poter essere un fattore già oggi, Durant ribadisce il suo status di riferimento offensivo e la squadra di Udoka mostra una maturità nuova nella gestione dei momenti chiave in trasferta, proprio sul parquet dei campioni in carica.