NBA, quanto pesano i miliardari: tra “30 Mark Cuban” e il mestiere di Adam Silver

NBA, quanto pesano i miliardari: tra “30 Mark Cuban” e il mestiere di Adam Silver

(di Umberto De Santis). La nuova era della proprietà NBA: un dirigente NBA ha definito la gestione della Lega “sempre più impegnativa”, complice la crescita di proprietari ("owners") miliardari dal carattere forte. La battuta è tagliente: “Una volta erano venditori di auto usate a possedere le squadre; ora sono tutti miliardari convinti di essere i più intelligenti nella stanza. C’era un Mark Cuban, ora ce ne sono trenta”. Il commissioner Adam Silver descrive il suo lavoro come “herding cats” quotidiano: allineare 30 ego e priorità diverse ridisegna dinamiche di franchigia e processi decisionali, con il potere finanziario sempre più concentrato.

Ricchezza senza precedenti tra i proprietari. La NBA annovera alcuni dei patrimoni più alti nello sport: Steve Ballmer (Clippers) guida con una stima tra 118–130 miliardi, mentre Dan Gilbert (Cavaliers) e Miriam Adelson (Mavericks) si attestano intorno a 30–32 miliardi.
Seguono Joe Tsai (Nets, 12–15 miliardi), Ann Walton Kroenke (Nuggets, 16–18), Robert Pera (Grizzlies, 18–20). Anche i mercati medi sono in mano a multibilionari: Tom Gores (Pistons, 9–10) e Micky Arison (Heat, 8–10).

Assetti proprietari e complessità. La proprietà varia: i Warriors sono guidati da Joe Lacob (3–4) insieme a Peter Guber; i Bucks co-guidati da Wes Edens e Jimmy Haslam superano 14 miliardi combinati; i Trail Blazers restano sotto il Paul G. Allen Trust, valutato circa 20 miliardi.
Il risultato è una Lega più competitiva ma anche più complessa: decisioni su trade, gestione del salary cap e politiche comuni nascono da negoziazioni tra leader abituati a decidere ai vertici delle loro industrie.

Eccezioni e la sfida di governance. Nonostante la potenza di fuoco economica, alcune realtà restano più leggere: Vivek Ranadivé (Kings) si attesta attorno a 1 miliardo, mentre Peter J. Holt (Spurs) oscilla tra 500 milioni e 1 miliardo.
Il compito di Silver è bilanciare l’interesse collettivo con le ambizioni dei singoli miliardari, in un contesto di personalità forti e visibilità pubblica. L’immagine d’insieme è chiara: da una NBA di “used car salesmen” a una NBA di visionari ad alto voltaggio — ciascuno, a modo suo, un Mark Cuban.