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- Luca Andreoli, allenatore della Nazionale femminile U19

Il coach bolognese attualmente alla guida della Gesam Gas e Luce Lucca, questa estate guiderà l'U19 ai Mondiali di Madrid
11.03.2023 15:14 di Eduardo Lubrano Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA PB - Luca Andreoli, allenatore della Nazionale femminile U19

A Luca Andreoli, 32 anni bolognese, allenatore di pallacanestro da quando ha 17 anni, ma forse anche da prima, oggi alla Gesam Gas e Luce Lucca e prossimo allenatore della Nazionale femminile Under 19, quello che di molto buono si dice di lui interessa il giusto.

Predestinato, stella nascente, il futuro, e via dicendo. Tanta palestra, testa bassa e pedalare. Magari non come ai vecchi tempi, senza ragionare. “Mi piace una pallacanestro coraggiosa – dice nella sua prima intervista da CT della U19, e per questo grazie all'Ufficio stampa delle Fip, che guiderà ai Mondiali di Madrid a metà luglio - anche un po’ rischiosa. Mii piace che chi è in campo abbia libertà e responsabilità, e non mi dispiace affatto l’idea di esasperare il fatto di prendere il primo miglior tiro che c’è. Che non è il classico “ciapa e tira”. Per questo tipo di gioco serve un po' di tempo per assorbirlo per questo con lo staff della Nazionale dovremo essere bravi a fare le scelte giuste e nei primi giorni del ritiro a condividere queste idee. A volte la paura di sbagliare prende il sopravvento e questo per me è la cosa peggiore. Con la paura non si fa mai il meglio”.

Lei conosce molto bene il panorama del femminile italiano giovanile, molte le ha allenate. Come è il livello?
Al di là di quelle che conosciamo bene perché giocano in squadre importanti e molto esposte, ci sono diverse ragazze meno famose che stanno crescendo molto bene. In generale noi abbiamo tanto talento in determinati ruoli già affermati, altre che stanno arrivando. Ed altre ancora nel settore lunghe che crescono ed avranno spazio. Questo in qualche modo ci indica anche la strada del modo di giocare. Il fatto di non avere centri che necessitano di tanti palloni e di non avere lunghe in assoluto dominanti, mi convince che il nostro percorso di andar veloci, transizione e contropiede è quello che ci può dare i frutti migliori”.

Quando le hanno comunicato la nomina ad allenatore dell’U19 qualeè stata la prima immagine che le è venuta in mente?
Una foto di Roberto Rocca mio Maestro, che non c’era al mio primo allenamento perché era via con Alessandro Ramagli per non ricordo quale Nazionale giovanile, di cui lui era vice. C’è una foto in cui si vede Roberto accanto a Ramagli durante un time out ed io ricordo che ho sempre pensato “chissà se un giorno…”Considero questa nomina per la quale ringrazio davvero tanto chi l’ha voluta, un punto di partenza importante della mia carriera e sono consapevole del privilegio che a 32 anni non in tanti hanno questa opportunità”.

Parliamo del Mondiale che dal 15 al 23 luglio vi vedranno a Madrid
Ci saranno le migliori giocatrici ed atlete. La nostra minor fisicità deve diventare un’opportunità se riusciremo a cucire un vestito adatto addosso alle nostra squadra per farla rendere al meglio. Per questo nelle scelte ci orienteremo verso giocatrici che siano pronte, con stagioni di gioco alle spalle, anche in A2. Abbiamo poco tempo per costruire questa squadra – noi come gli altri staff delle altre Nazionali – ecco perché io sarò in costante collaborazione con Giovanni Lucchesi (U18 ed Under 16) ed Andrea Mazzon allenatore dell’Under 20. Le squadre che affrontiamo hanno tutte caratteristiche molto importanti: gli Usa son sempre forti ed hanno due ragazze che stanno facendo bene nelle squadre di riferimento della WNBA; il Canada è in crescita esponenziale clamorosa; la Cina ha altezze impensabili; l’Australia un talento tecnico fantastico; il Mali è ancora più fisica di quella ammirata 4 anni fa; l’Egitto è una squadra tattica; la Lituania è forte ed è la squadra Campione in carica e poi Francia e Spagna come sempre sono avversarie importanti. Tutte le qualificate sono forti, è un Mondiale, quindi anche noi”.

Ha già un’idea di cosa dirà per prima cosa al raduno ed i prossimi passi da oggi al raduno stesso?
Prossimi passi sono guardare le partite delle nostre avversarie, andare alle Finali Nazionali Under 19, fare incontri e riunioni con lo staff. Quanto al primo discorso non lo so. Quello che orrei è trasmettere un senso di familiarità, divertimento e serenità coniugati con la serietà ed il valore dell’impegno che andiamo ad affrontare”.

Con la Nazionale Under 16 arriviamo fino all’anno 2009. Poi come stiamo messi a livello generale?
“Io credo che Giovanni Lucchesi abbia la possibilità di lavorare con le ultime annate che hanno certamente subito le conseguenze del Covid ma poi forse in parte hanno recuperato anche se a fatica. Il problema vero è dopo, dal 2010, 2011 e via dicendo. Annate che hanno avuto un impatto fortissimo col Covid e le sue chiusure e gli stop dell’attività.  Lì abbiamo perso molto anche se i numeri del minibasket sembrano tornare incoraggianti, è lì dobbiamo rimettere in piedi un reclutamento scolastico importante”.