Reggio Calabria ricorda Kim Hughes: domenica una messa in suo onore

Reggio Calabria ricorda Kim Hughes: domenica una messa in suo onore

Un mese senza Kim Hughes, ma la sua presenza in città è più viva che mai. Reggio Calabria, che il 29 agosto scorso ha perso uno dei suoi figli più valorosi, si prepara a vivere un momento di raccoglimento collettivo per onorare la memoria di un’icona del basket e del cuore viola. Domenica 28 settembre, alle ore 18:00,inizia la Serie B di basket, la Viola giocherà un giorno prima, ma mai ci fu data più giusta.
Il Duomo di Reggio Calabria celebrerà una Santa Messa in suo ricordo, un atto dovuto per un uomo che, nonostante i successi nella leggendaria NBA, ha sempre scelto questa città come sua casa eterna, ritornando tra sorrisi ed abbracci, tra amici e convivialità eterna.
L’onda di affetto per l’idolo della Cestistica Piero Viola non si è mai placata. Dopo gli innumerevoli attestati di stima sui media e sui social, e il toccante maxi-striscione con il suo volto esposto dalla Famiglia Sant'Ambrogio durante il Torneo di Palacalafiore, la comunità reggina dimostra ancora una volta il suo legame indissolubile con il suo campione.
Kim Hughes non era solo un ex giocatore NBA, assistente di Larry Brown e vincitore di un titolo al fianco di Julius Erving. Per Reggio, era e resta il numero 8 di quella squadra mito, quella del Giudice Viola e dell’ingegnere Scambia, quella dell’allenatore Benvenuti, di Bianchi e Campanaro, che nel lontano 1984 conquistò la prima, storica promozione in Serie A1 battendo la Fermi Perugia. Un pilastro di un’epoca che ha segnato generazioni di tifosi.

Mentre i cittadini e gli appassionati sperano in un futuro riconoscimento nella toponomastica cittadina per tutto il fenomeno sociale del Viola Basket, e mentre l’operato di associazioni come “Viola Inside” è ormai agli sgoccioli per l’intitolazione della palestra del Liceo Sportivo "Alessandro Volta" alla memoria di un altro gigante, Gaetano Gebbia, ricordare Hughes è un dovere civico oltre che sportivo.
La sua scelta di voler essere sepolto qui, non negli Stati Uniti, nella terra dei giganti dove ha vissuto i suoi trionfi, ma nella sua Reggio Calabria, ‘piccola ma estremamente grande di cuore’, dice tutto dell’uomo che era.
A sintetizzare il sentimento comune sono le parole di un cittadino e appassionato, Nino Liotta:
"Kim era un monumento del basket mondiale, ma per noi era semplicemente ‘u nostru Kim’. L’uomo che, pur avendo conquistato l’Olimpo della NBA, non ha mai dimenticato le sue radici. Questo non era solo il suo luogo di nascita; era la sua casa, il suo porto sicuro. Domenica saremo in Duomo non solo per ricordare un campione, ma per abbracciare idealmente un figlio di questa terra che ci ha insegnato che si può arrivare in cima al mondo senza mai perdere l’amore per le proprie origini."
Domenica, quindi, non sarà solo una funzione religiosa. Sarà un ulteriore, commosso abbraccio della città a un uomo che ha reso grande il nome di Reggio Calabria nel mondo, e che, con la sua scelta di vita, ha ricambiato tutto quell’amore, rendendosi per sempre immortale nel cuore della sua gente.