Il basket saluta Claudio Polloni: talento lombardo e uomo di squadra

Il mondo della pallacanestro lombarda piange la scomparsa di Claudio Polloni, scomparso a 69 anni dopo una lunga malattia. Nato cestisticamente a Rho, Polloni ha lasciato un segno profondo in diverse piazze storiche del basket italiano. “Era eccezionale, dentro e fuori dal campo”, ha ricordato commosso l'ex playmaker e suo compagno di squadra Enrico Falerni, intervistato dalla Provincia Pavese. Ala di due metri, dotato di intelligenza tattica e spirito di sacrificio, ha saputo interpretare il gioco con eleganza e dedizione, diventando un riferimento per compagni e allenatori. “Un uomo vero, sempre disponibile e rispettoso. Era un ragazzo eccezionale, tanto che non ricordo alcuna discussione né fra di noi né coi compagni di squadra. Possedeva un tiro micidiale. Eravamo entrambi affezionati al numero 7 e ce lo siamo alternati tra Milano e Pavia”, ricorda un altro suo ex compagno, Luigi Brambilla, sottolineando il suo impatto umano oltre che sportivo.
La carriera di Polloni è stata ricca e variegata: dopo gli esordi al CMB Rho, ha vestito le maglie di Isolabella Milano (Serie A1), Vigevano, Fabriano, Irge Desio e Pavia (Serie A2). Ogni tappa ha rappresentato un capitolo significativo, in cui ha saputo adattarsi ai contesti e contribuire con professionalità. Il suo passaggio a Fabriano e Desio ha coinciso con momenti di crescita per le rispettive società, mentre a Pavia è rimasto nel cuore dei tifosi per la sua leadership silenziosa. Il suo percorso è un esempio di come il basket possa essere vissuto con passione, rispetto e continuità. Oggi, il ricordo di Claudio Polloni resta vivo nei palazzetti e nelle parole di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.