Sandro Gamba: "Vincere a Mosca è un segnale luminoso per l'Olimpia"

Sandro Gamba: "Vincere a Mosca è un segnale luminoso per l'Olimpia"

Il consueto martedì di Sandro Gamba analizza l'ultima settimana dell'Olimpia Milano, che si è rilanciata in EuroLeague con due belle vittorie consecutive e un terzo posto solido in classifica. Ecco le parole del coach dalle colonne de La Repubblica edizione Milano:

"Nel vecchio basket che frequentavo io, così come in quello contemporaneo, c'è una regola che non cambia mai. Tornare vincitori da Mosca è sempre un grande segnale, oserei dire luminoso come la scia lasciata dall'Olimpia sul parquet del Cska. Capitava quando giocavo o allenavo, fosse col club o con la Nazionale — e un'Olimpiade l'abbiamo pure fatta, in Unione Sovietica — e capita ancora oggi.

Roba di grande importanza, che finisce per migliorare l'umore di giocatori, staff, dirigenti, presidenti, tutto l'ambiente. Roba che ti fa sentire squadra di alto livello: non che all'Armani di quest'anno mancassero le vittorie importanti, visto che ha battuto per cinque volte su cinque le altre squadre arrivate in Final Four lo scorso maggio.

Ma le conferme, oltre ai punti che valgono doppio negli scontri diretti, danno sempre conforto. La conferma è che la difesa milanese sa essere spesso insormontabile, detta i ritmi della partita e prosciuga lentamente, ma inesorabilmente, i piani degli avversari. Per noi appassionati è anche uno spettacolo da intenditori, del tutto diverso da qualche 0 a 0 che mi capita di vedere nel calcio.

Chi può dire, per esempio, che Nicolò Melli non sia un giocatore spettacolare anche quando segna 0 punti, come venerdì scorso? Parlo di spettacolo agonistico e di intelligenza cestistica messa al servizio dei compagni, di lotte a rimbalzo e assist e aiuti in ogni situazione, di un giocatore sempre positivo anche quando non entra il tiro.

Credo pure che i gradi di capitano abbiano ulteriormente migliorato il ragazzo: chi meglio di lui può dare un incoraggiamento e indirizzare i compagni sul parquet? Chi se non Nick, con la sua lucidità e i suoi modi garbati ma decisi, può avere diritto di parola in spogliatoio anche quando Ettore Messina - e succede spesso, lo sappiamo tutti -­ sbotta per qualche disattenzione?

Mi viene da rivolgere un pensiero anche a chi capitano a Milano lo è stato ed è ancora molto amato dai tifosi nonostante sia andato via da parecchio tempo. Leggo degli ennesimi guai di Alessandro Gentile, di un litigio e un addio a Varese e di una nuova opportunità in vista a Brindisi. Non è mai stato un tipo facile, ma non si è mai risparmiato ovunque abbia giocato. Sbagliando, provandoci, sbattendosi. A 29 anni, Gentile ha ancora davanti stagioni di alto livello. Ha dentro qualcosa. Speriamo trovi serenità".