Perché la vittoria della Virtus Bologna a Trento non era scontata
Un successo netto per la Virtus Bologna in un campo difficile come quello della Dolomiti Energia Trentino. E dopo due tonfi consecutivi in esterna in EuroLeague. Basterebbe questo a spiegare perché il successo arrivato nella serata di sabato non era assolutamente scontato. Anzi. Oltre i due punti, la prestazione della squadra di coach Dusko Ivanovic è importante per tanti motivi. Mostra ancora la capacità della squadra di non abbattersi, anche dopo due sconfitte dal peso specifico comunque notevole, e nelle quali la benzina sembrava davvero poca. Il coach montenegrino - forse costretto anche dalla necessità di far rifiatare qualcuno - la indovina: lascia fuori Alen Smailagic, vero fulcro sotto canestro (e non solo), e dà fiducia a Aliou Diarra, che al netto dei pochi squilli offensivi è un muro in difesa, e si merita il minutaggio più alto della stagione. Più minuti, più possibilità di crescita per un giocatore sul quale la Virtus ha deciso di investire in estate, dall'atletismo secondo a pochissimo e un potenziale ancora tutto da scoprire.
La scelta di inserire nel primo quintetto Luca Vildoza paga altrettanto. Dusko ritrova il suo argentino, nella versione che ha visto di lui a Belgrado. Speranza ora che possa ripartire da qui per portare quanto promesso in estate e invece visto poco fino a novembre. Questione di fiducia, probabilmente, per il giocatore, in pieno controllo, con assist e palloni (non andati a referto) serviti al bacio. All'inizio di un tour de force la Virtus trova nuove energie, quindi, e forse è il momento che anche Matteo Accorsi venga inserito in rotazione, considerando il novembre che hanno davanti a sé le Vnere e non solo. Intanto segnare 14/27 da tre punti con il 57% dal campo contro la miglior difesa è un segnale importante.