Tokyo 2020 - CONI, Malagò: "Olimpiadi si faranno" ma il Giappone si chiude

Tokyo 2020 - CONI, Malagò: "Olimpiadi si faranno" ma il Giappone si chiude

Mentre l'opinione pubblica giapponese è decisamente contraria alla disputa delle Olimpiadi a Tokyo (con sondaggi che danno al 78780% la volontà popolare di non cominciare), il presidente del CONI Giovanni Malago’ nelle interviste della stampa pubblicate oggi ha ribadito che si faranno senza alcun dubbio. Queste le sue parole.

Disco rotto. Ci sono tre soggetti, il governo giapponese, il comitato organizzatore e il Cio, che sono gli unici autorizzati a parlare. E tutti continuano a ripetere all’infinito che la situazione, nella sua complessità, è assolutamente chiara. E’ normale che in un paese come il Giappone, con oltre cento milioni di abitanti, ci siano opinioni diverse. Da noi non sarebbe diverso.

E’ giusto voler fare le Olimpiadi? Dire giusto è dire poco. Giustissimo, sacrosanto. Ci sono atleti che hanno fatto sacrifici per 4­-5 anni per arrivare magari all’ultima occasione della vita sportiva. Come si può negargliela?

Organizzazione molto complessa. Difficile immaginarlo, ma rispettando tutti i protocolli e le prescrizioni. Certo sarà tutto diverso, pensate che generalmente un membro del Cio può portare con sé altre tre persone: oggi invece è tutto azzerato. Pensate che i 10.600 atleti significano centomila persone che viaggiano fra tecnici, accompagnatori, giornalisti, addetti ai lavori… E si lavora per diminuire questa cifra.

Tutti vaccinati? Sì, assolutamente sì.

Aggiornamento della 17:30.

Il provvedimento di stato di emergenza in Giappone, in vigore in 9 prefetture tra cui la stessa Tokyo e la città di Osaka, sarebbe durato fino al 31 maggio. Ma in queste ore il governo nipponico lo ha esteso per altre tre settimane, fino al 20 giugno, a poco più di un mese dall'inizio delle Olimpiadi di Tokyo, previsto per il 23 luglio. Le restrizioni riguarderanno altre 8 prefetture, dalla regione all'estremo nord dell'Hokkaido (dove si svolgerà la maratona) fino all'isola di Okinawa a sud dell'arcipelago.

Il 20 giugno non è data scelta a caso. Secondo i media nipponici dovrebbe coincidere con l'ultimo giorno utile al governo di Tokyo per decidere sul possibile accesso del pubblico locale alle gare delle Olimpiadi, dopo che, per gli spettatori stranieri, il divieto è già stato deciso. 

Secondo NHK il programma di vaccinazione in Giappone procede a rilento. Appena il 6% della popolazione sarebbe stata immunizzata, mentre si riscontrano difficoltà logistiche nella distribuzione del siero contro il Covid.