Thunder-Mavs, dominio senza appello e Dallas travolta

Thunder-Mavs, dominio senza appello e Dallas travolta

Dallas parte con il piede giusto, sospinta dall’efficienza di Ryan Nembhard e dalle incursioni di Brandon Williams che aprono crepe nella difesa del Thunder. La retroguardia dei Mavs mette sabbia negli ingranaggi di OKC forzando cinque palle perse, ma Shai Gilgeous-Alexander tiene il filo del punteggio e impedisce lo strappo: equilibrio totale sul 27-27. Una tripla di Klay Thompson rimette fiducia ai texani, però il ritmo cambia presto di mano e il vantaggio si sposta verso nord.

Jalen Williams (15 punti, 8 rimbalzi, 5 assist) e Ajay Mitchell orchestrano il primo colpo pesante: parziale di 16-5, chiuso dalla tripla di Ousmane Dieng per il 43-35. Cooper Flagg (16) rompe la sua serata imprecisa affidandosi a media distanza e lunetta per raddrizzare la rotta dei Mavs, ma SGA entra in modalità irraggiungibile: nove punti in meno di tre minuti e l’intervallo si spalanca con un 20-5 che fa malissimo, 63-48. La sensazione? Oklahoma City ha trovato il suo vantaggio competitivo e non ha alcuna intenzione di restituirlo.
Al rientro, il rullo compressore di Mark Daigneault gira a regime e Dallas non trova contromisure. Gilgeous-Alexander, Jalen Williams e Chet Holmgren (15 punti, 8 rimbalzi) si divertono a leggere ogni cambio e ogni closeout: il terzo periodo s’apre con un 23-7 che strappa la partita oltre i 30 di margine, 86-55. Jason Kidd prova la scossa: via libera totale a Jaden Hardy (23), che mette punti in serie e limita l’emorragia fino al -20 (86-66), ma l’inerzia resta saldamente incardinata nelle mani del Thunder.

La risposta di OKC è immediata e cingliante: SGA prolunga il suo festival, Ajay Mitchell replica con presenza e decision making pulito, e il gap torna ad ampliarsi fino al 104-74. Come spesso accade in questa stagione, i Thunder piegano la contesa in tre quarti e gestiscono il resto senza tremare, incanalando con autorità una quattordicesima vittoria consecutiva. Dallas esce con qualche segnale positivo individuale, ma il verdetto è chiaro: contro questa versione di OKC, serve un livello di precisione e fisicità che i Mavs hanno mostrato solo a tratti.